L'attacco al tempio

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    chiunque abbia un esercito (ricordo che solo gli eserciti possono contrastare un altro esercito) ha 3 giorni (reali, non di GdR) per metterlo in campo. Se nessuno farà niente del genere il Tempio dell'Ovest passerà alla Nazione del Fuoco.


    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19, alba

    Stavano viaggiando da ormai 2 giorni quando finalmente l'isola sulla quale sorgeva il tempio dell'Ovest comparve all'orizzonte. Il comandante della flotta di aeronavi si rivolse al suo secondo: "conoscete gli ordini" disse laconico. Il piano di attacco era semplice, ma efficace. Attacco diretto, radere al suolo qualunque cosa si muovesse. Non sarebbe stata una vittoria difficile, considerando che gli avversari non erano altro che delle monache... e piuttosto stupide. Avrebbero potuto immaginare le conseguenze a cui le avrebbe portate sfidare la Nazione del Fuoco. Il sole cominciava a sorgere all'orizzonte. Normalmente avrebbero aspettato la notte, per poter avanzare senza essere visti, ma il Signore del Fuoco aveva ordinato un attacco rapido... doveva averle dato particolarmente fastidio quel rifiuto...

    CITAZIONE
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    1) Legio V - aeronavi (A: 50.000)
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  2. Eleonora88
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    [EXP MILYNG:0 (#F05000): n° exp (22r50)] [DENARO: 1000 monete ABBIGLIAMENTO: tunica arancione da monaci dell'aria, collana con i simboli dell'aria, dorata,dalla forgia preziosa.] [EV: 350, ARMATURA:nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19, post 1 (Ottobre),alba

    Milyng si era alzata presto quella mattina, per poter svolgere in pace e serenità i suoi esercizi di meditazione. Aveva trovato un posticino nel cortile del Tempio, sotto un albero dalla chioma rigogliosa, da cui si vedeva tutto l'orizzonte di fronte a lei. Ultimamente, tra i lavori di ricostruzione, le continue riunioni del Consiglio e l'arrivo di Monaci da altri Templi, da una cert'ora del mattino in poi c'era sempre un gran via vai, e non era certo la situazione ideale per poter trovare un po' di comunione con il Mondo. Dunque, dopo circa un'ora di meditazione, quando ormai si sentiva il cuore rasserenato e la mente calma, decise che era ora di tornare al Tempio e riprendere le sue mansioni quotidiane. Quella mattina avrebbe insegnato il Dominio ad una classe avanzata di ragazze, a cui mancava ormai poco per ottenere i tatuaggi. In realtà era solo una supplenza, ma era comunque il compito di insegnamento più complesso che le avevano affidato fin'ora,e ne andava fiera. Si alzo' in piedi e si stiracchio', con l'aria fresca del mattino che la investiva facendola sentire viva e grata di esserlo. Dopo essersi sgranchita braccia e gambe, un po' indolenzite dall'ora di meditazione e di immobilità, fece per girarsi e dirigersi all'interno del Tempio, quando scorse in lontananza, quasi mimetizzati col riverbero arancio del sole che sorgeva, una schiera di piccoli puntini rossi...appena li vide seppe subito cos'erano. Li aveva già visti durante l'ultimo attacco, qualche mese prima. E sperava che non li avrebbe mai più dovuti scorgere. E invece, ecco di nuovo che la storia si ripeteva...Milyng non perse tempo, si volse e di corsa raggiunse l'ingresso del Tempio. Una volta varcato, comincio' a gridare con tutto il fiato che aveva in corpo, alle poche Monache li presenti: "
    "Ragazze, la Nazione del Fuoco ci attacca! Sono con un esercito! Ci sono tantissime aereonavi! Ma sono ancora lontane! Organizziamo la fuga e la difesa per chi volesse combattere, ma SBRIGHIAMOCI!!!!!Andate ad avvertire tutte le altre!!!"
    E così detto si apprestò anch'ella a fare il giro dei coridoi e delle celle, per portare la notizia a tutte le Monache che ancora non ne erano al corrente.

    Edited by Eleonora88 - 20/10/2011, 23:17
     
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  3. Silian
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    [exp 11.640 DÉSEFA #0082C3 (30r100X2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: manto e casacca ocra con cintura rossa] [EV: 800, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19, post 5 (Ottobre), alba

    Désefa nuotava. Nuotava, leggera e senza peso…sembrava di volare, piuttosto…tutte le bollicine che venivano in superficie le facevano il solletico sulla pelle. La tinozza ripiena di liquido ambrato era grande come una piscina e forse più…poi all’improvviso iniziò a cambiare forma…le pareti si alzavano, la circonferenza del recipiente diminuiva e lei si trovò a nuotare in un gigantesco boccale pieno. Di cosa? Di birra, ovviamente…poco importava che fosse poco verosimile la presenza di un boccale di birra gigante nel Tempio dell’Ovest. Se la stava godendo troppo, per lasciare che considerazioni stupide come quella le levassero tutto il divertimento. Fece un paio di capriole, sospesa tra le bollicine che aumentavano. E aumentavano. E aumentavano…finché una enorme colata di schiuma bianca non si sollevò dal boccale, traboccò sciabordando e si abbatté all’esterno, travolgendo la folla di monache urlanti che facevano meditazione ai piedi del boccale. Dés rideva e rideva…mentre scivolava giù insieme alla spuma profumata. E le grida delle monache si facevano sempre più forti…e vicine…e reali…finché non ne rimase solo una sola. Che sembrava provenire proprio dal corridoio.

    Dés scivolò dal suo giaciglio e colpì con un leggero tonfo il pavimento freddissimo. Ora era sveglia. Odiava essere sveglia. Eccome…Bastò quello perché il suo umore cambiasse radicalmente…si rattrappì su sé stessa per offrire meno pelle possibile alla pietra nuda, poi col dominio si diede una bella spinta e si lasciò depositare sul letto, dove si avvoltolò prontamente nelle coperte come uno scoiattoniglio nella tana. Ficcò la testa sotto il cuscino, per non sentire gli strepiti di quell’ocatacchino nel corridoio. Peccato che non servisse a nulla. Quella non se la finiva mica. "Ragazze, la Nazione del Fuoco ci attacca!” continuava a blaterare la tizia fuori dalla stanza. Ooooooh, se rompeva le scatole….l’espressione sul viso di Dés mutò all’improvviso, passando da un’attonita stanchezza ad un broncio ben definibile. Maledizione. Adesso l’avrebbe sentita. Stupide monache! Afferrò la coperta marrone e se la gettò sulle spalle con un gesto rabbioso, dopodiché si caricò l’aliante in spalla come se fosse una clava, saltò giù dalla branda ed uscì a passo di carica dalla stanza, sbattendo la porta. Nonno, questa me la paghi…

    Non era bella a vedersi, proprio no. Aveva il suo cespuglio di capelli tutto scarmigliato, che le nascondeva tutta la faccia. Spuntava solo il naso, a dire il vero. Aveva la tunica di traverso e la coperta che le strascinava per terra. Stava praticamente dando lo straccio al corridoio. Camminava col collo proteso in avanti, tutta ingobbita e decisamente priva della grazia aerea delle sue colleghe. Cercava…cercava e cercava. Ma l’avrebbe stanata. Era facile. Bastava seguire le grida. Scansò un branco di monache schiamazzanti. Proseguì imperterrita. Finché non l’ebbe di fronte. Allora piantò l’aliante in terra e la scrutò con aria torva. Sembrava sinceramente convinta di quello che diceva, eh? Beh, aveva fatto bene a non mangiare la zuppa di fagioli la sera prima, se faceva quell’effetto. Almeno, se volevi farneticare, potevi farti una birra. Ed avere lo stesso effetto, con un sapore molto migliore. “SI – PUÒ – SAPERE – CHE – CAVOLACCIOSTAIBLATERANDO????” Strillò Désefa a pieni polmoni, aumentando il volume ad ogni parola. Diverse ragazze si bloccarono a fissarla stupefatte. Sotto la chioma corvina, sul viso di Dés si disegnò un ghigno. Adorava farle scandalizzare. Era l’unica ragione per cui tollerava di stare rinchiusa in quel manicomio.
     
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  4. Eleonora88
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    [EXP MILYNG:50 (#F05000): n° exp (21r50x2)] [DENARO: 1000 monete ABBIGLIAMENTO: tunica arancione da monaci dell'aria, collana con i simboli dell'aria, dorata,dalla forgia preziosa.] [EV: 350, ARMATURA:nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19,post 2 (Ottobre) alba

    Milyng si fermo' di colpo quando Dèsefa si mise a strillare. Inspira, si disse tra se...con lei ci vuole calma, sangue freddo e decisione. Sapeva bene com' era la giovane monaca ferma davanti a lei. Era una ragazza fuori dal comune,con una forte personalità, ma a volte tutto cio' la rendeva prepotente ed egoista, ed anche un po' sfrontata. Non amava le regole e adorava imporre agli altri la sua personalità stravagante. Ma, come in goni cosa, c'erano i pro ed i contro. Era una donna affascinante, con quella sua aria ribelle e forte, ed era una dominatrice potente. E poi, il suo carattere così perticolare talvolta portava anche una bella ventata di novità all'interno del Tempio, nel quale non accadeva spesso che succedessero cose particolarmente fuori dalla norma. A parte che negli ultimi mesi, si intende,durante i quali la Nazione del Fuoco aveva preso la cattiva abitudine di far loro visita...ma continuando con questa frequenza, forse anche questa sarebbe diventata una consuetidune del Tempio. Forse potevano inventare un nuovo gioco...come si poteva chiamare? Scappiamo,arriva la Nazione del Fuoco? No...troppo scontato...Dèsefa la stava ancora osservando con un ghigno dipinto sul volto, i capelli corvini spettinati ripiegati ribelli ovunque volessero. Dunque Milyng la squadrò con sguardo deciso e fiero. E forse,anche con una punta di severità nel portamento.
    " Dèsefa, se non ci credi basta che vai fuori e verifichi con i tuoi occhi che un centinaio di navi volanti della Nazione del Fuoco stanno puntando diritte verso di noi. Poi,se preferisci rimanere qui a poltrire mentre i soldati ci attaccano e magari farti bruciare viva nel sonno,fai pure. Libera di andare incontro alla morte come meglio credi..."
    Detto questo Milyng si girò di scatto e riprese a correre per i coridoi del Tempio. Non aveva troppo tempo da perdere in discussioni, doveva assolutamente organizzare con le altre la loro fuga...

    Edited by Eleonora88 - 20/10/2011, 23:18
     
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  5. Silian
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    [exp 11.740 DÉSEFA #0082C3 (15r50x2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: manto e casacca ocra con cintura rossa] [EV: 800, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19, post 6 (Ottobre), alba

    Dés rimase interdetta. Già. Désefa interdetta. Novità assoluta! Ma non lasciò che il ghigno si sciogliesse dalle sue labbra. Questione di principio. Era la prima volta che una monaca mostrava di avere un po’ di spina dorsale. Anche se andava strillando in giro come un macacottero spennato. Sbuffò e una ciocca di capelli svolazzò davanti al viso di ragazzina. Se ne stava andando…se pensava di levarsela dai piedi così facilmente sbagliava digrosso. DI GROSSO. La inseguì. La raggiunse. Le si parò davanti a gambe larghe. La coperta le era quasi del tutto caduta dalla schiena.

    “E chi te lo dice che non sono venuti a farsi un tè?” sbottò con aria caparbia. Non era del tutto convinta di quello che stava dicendo. Ma non l’avrebbe dato a vedere neanche sotto tortura. “Magari stanno davvero venendo a prendere il tè. Tu fai scappare tutte. Quelli arrivano. Non trovano nessuno. Si offendono e radono al suolo il Tempio. Bell’affare!” commentò saccente. Incrociò le braccia sul petto. Faceva molto più la parte di una che ci capisce, in quel modo. Anche se le altre non sembravano altrettanto propense a darle retta. Le grida di Mylung…Milang…comecavolosichiamava insomma, le avevano messe in allarme. E quelle erano come le pecore, quando se ne spaventava una, le altre dietro senza neanche capire il motivo. Solo Lily e Mala erano diverse. Ma non le vedeva da un pezzo.

    All’improvviso un’idea la colpì. Aeronavi uguale Nazione del Fuoco uguale Iris. Possibile? Possibile che sua sorella fosse davvero a bordo di uno di quei cosi? Le doveva ancora delle spiegazioni. E parecchie, anche. Se pensava che una palla di fuoco le tappasse la bocca, si sbagliava anche lei. Tutte, si sbagliavano. “Sentiamo…per quale ragione dovrebbero attaccare? Le vecchiacce non hanno fatto niente, giusto?” cinguettò sfrontata, alludendo alle Monache Anziane. “Quindi, potrebbe benissimo essere una visita diplocosa…diplotica…insomma, avete capito. Non c’è assolutamente niente da fare tutto questo baccano” affermò, sicurissima nel tono, altrettanto sicura di sbagliarsi dentro di sé. Perché allora stava facendo tutto quel teatrino? Boh. Forse per puro piacere di distruggere e creare caos. Un po’ Come sua sorella Iris, forse.
     
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  6. Eleonora88
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    [EXP MILYNG:150 (#F05000): n° exp (28r80)] [DENARO: 1000 monete ABBIGLIAMENTO: tunica arancione da monaci dell'aria, collana con i simboli dell'aria, dorata,dalla forgia preziosa.] [EV: 350, ARMATURA:nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19,post 3 (Ottobre) alba

    Milyng non fece in tempo a fare cinquanta metri che vide Dèsefa, ostinata, pararsi di fronte a lei a gambe aperte, braccia incrociate, sguardo deciso e sarcastico. Visto che le sbarrava la strada si fermo', paziente, e poggiandosi le mani sui fianchi stette comodamente a sentire quello che la Monaca aveva da dirle. Parlava in modo sfrontato, quasi con ribrezzo. Milyng aveva sentito dire che Desèfa nutrisse poco rispetto verso il loro ordine e che disprezzasse quasi tutti Nomadi dell'aria, i loro modi e il loro stile di vita, ma non avrebbe mai immaginato li disprezzasse fino a questo punto. Talvolta riusciva a immaginare le sue parole trasudare veleno,dal tono di voce che usava. Ma lei era una persona equilibrata, e in quanto tale sapeva giudicare le persone: i lati positivi, e anche quelli negativi. E con Dèsefa non si potevano usare vie di mezzo. Lei possedeva entrambi in maniera molto spiccata. Dunque aspetto' che la ragazza finisse di fare tutto il suo bel discorso, ascoltando quel che diceva per poter ribattere al meglio, e quando' termino' il suo monologo, con fare beffardo, si preparò a risponderle in maniera eloquente.
    "Allora Dèsefa, prima di tutto io non credo che servano un centinaio di aereonavi per una visita diplomatica. Di solito in queste occasioni si porta una scorta di cinque, sei persone al massimo, più qualche diplomatico o altri comandanti dell'esercito. E per una decina di persone due o tre navi volanti dovrebbero essere più che sufficienti. A meno che il Firelord non abbia deciso di portare in vacanza al Tempio tutta la sua intera corte, e per quanto sia Iris una donna imprevedibile, non penso che certe azioni stravaganti siano da lei. Dunque le probabilità che cento navi da guerra siano qui per sterminarci è decisamente alta. Inoltre, ma non vorrei sbagliarmi, nemmeno l'ultima volta mi sembra che il Firelord abbia avuto dei validi motivi per attaccarci...dunque suppongo che non ne debba necessariamente avere per farlo nuovamente."
    Myling cerco' di parlare con tranquillità, senza far trasparire rabbia o urgenza, ma più che altro decisione e razionalità. Non poteva mettersi a discutere proprio in quel momento.
    "Inoltre, poniamo anche il caso che volessero venire soltanto a farci visita, a prendere un thè,come hai detto...bhè,al massimo non ci troverebbero,e anche se offendendosi radessero al suolo il Tempio,noi non saremmo dentro e ci salveremmo la vita. Un Tempio si può sempre ricostruire...Dunque io credo che,nel dubbio, sia meglio essere fuori di qui quando la Nazione del Fuoco arriverà. Cosi', se volevano solo prendersi un thè insieme a noi, il massimo che potrà succedere sarà che raderanno al suolo 4 mura. Ma se per caso volessero sterminarci, noi saremmo fuori di qui prima che loro abbiano la possibilità di provarci."
    Milyng guardo' negli occhi Dèsefa,e sperò tra se e se di essere stata abbastanza convincente.

    Edited by Eleonora88 - 20/10/2011, 23:19
     
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  7. Silian
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    [exp 11.940 DÉSEFA #0082C3 (30r100x2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: casacca e mantello ocra, contura rossa] [EV: 800, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19, post 7 (ott), alba

    Dés sbuffò rumorosamente. Cocciuta come un mulo. O come un bisonte volante, a voi la scelta. “Beh, fai come ti pare. Buona fuga di massa…” e con un’alzata di spalle si diresse di nuovo verso camera sua. Chiuse accuratamente la porta. E si andò ad allungare sul letto. Cercò di arrotolarsi di nuovo la coperta addosso. Le si erano freddati i piedi, ad andare in giro scalza nel corridoio a quell’ora del mattino. Cercò di infilarli in una piega della coperta e di muovere le dita per scaldarli. Ma quelli non volevano saperne. Questo certo non conciliava il sonno.

    E neanche quel rombo lo faceva. Proprio no. Le faceva tornare in mente cose. Ricordi. Roba che non voleva più avere nella testa. La facevano stare male. Le facevano ricordare quanta paura aveva avuto. Prima non si sentiva affatto. Poi aveva iniziato a infilarglisi nelle orecchie, nelle ossa, nel cuore. Tanto che ad un certo punto aveva spalancato gli occhi e si era messa a sedere sul letto. Il rumore ancora permetteva di percepire le parole e le grida delle ragazze nel corridoio. Facevano sempre più baccano. Dés sbuffò, stavolta incerta. L’ultima volta che aveva sentito quel rombo, le era quasi crollata addosso casa sua. E anche se era arciconvinta di quello che aveva detto…beh…meglio andare fuori a dare un’occhiata.

    Raccolse la borsa, l’aliante, andò alla finestra e si lasciò cadere nel vuoto. L’aria freddissima le tolse ogni residuo di sonno che ancora le faceva diventare le palpebre pesanti. I capelli le sventolavano dietro il capo, come la scia di una cometa nera e l’ululato del vento nelle orecchie copriva anche i motori delle aeronavi che si avvicinavano. Le ali di tela dell’aliante si spalancarono con uno schiocco, e di nuovo tutti i rumori tornarono indietro. Più forti di prima. Virò, e fece per portarsi oltre il bordo del burrone che custodiva il tempio. Pessima idea.

    Le ombre delle aeronavi erano già su di loro. Sentì le dita tremare senza sapere il perché, e il dominio reagì come per impulso riportandola sotto la cornice di roccia con una folata d’aria poderosa. Le scorrevano davanti agli occhi le scene di guerra a Ba Sing Se…muri che crollano, gente che scappa urlando, morti a tappezzare le strade come mattonelle, i lamenti dei feriti…Terfo che scappa via dalla sua stessa locanda. E suo nonno che arriva, saggio come il tempo, a raccoglierla come un cucciolo di caneorso abbandonato. Ed ora se ne era andato, e lei era di nuovo sola… Ma che razza di pensieri aveva…stupida! Strinse i denti, mentre sentiva le lacrime lottare per uscire allo scoperto. Sbatté le palpebre ostinatamente. Doveva essere forte. Anzi, era forte. La più forte. E se la sarebbe cavata benissimo anche da sola. Come aveva sempre fatto.

    Una radice sporgeva da una stretta cornice rocciosa. Sopra la cornice qualche cespuglio macilento. Quelli crescevano per dritto, almeno, mica come il tempio. Rallentò e si aggrappò ad una frasca per fermarsi. Si appollaiò come un grosso uccello nero ed arancio ad osservare la situazione. Ma non aveva appena detto di essere convinta che non ci fosse nulla da temere? Si, lo aveva detto. Ma odiava ilrumore dei motori di quei cosi. E si sarebbe tenuta a distanza finché non avessero cambiato aria. Si, così la questione era accettabile.
     
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  8. Eleonora88
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    [EXP MILYNG:230 (#F05000): n° exp (26r50)] [DENARO: 1000 monete ABBIGLIAMENTO: tunica arancione da monaci dell'aria, collana con i simboli dell'aria, dorata,dalla forgia preziosa.] [EV: 350, ARMATURA:nessuna, ARMI: aliante]


    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19, post 4 (Ottobre), alba

    A quanto pare Milyng non era stata abbastanza convincente...infatti,dopo averle augurato una "buona fuga di massa" ed aver sbuffato rumorosamente,Dèsefa si era voltata ed era tornata indietro, probabilmente diretta verso la sua cella. A quel punto non poteva fare più nulla,aveva giocato tutte le sue carte e aveva fallito. Se voleva restare al Tempio,era una sua decisione e non poteva obbligarla in nessun modo ad agire diversamente. D'altronde ognuno era libero di disporre a suo modo della propria vita...La giovane monaca dunque girò le spalle a Dèsefa, che fino ad allora,senza volerlo, aveva seguito con lo sguardo, in realtà preoccupata senza poterci far nulla, e riprese a muoversi svelta lungo i corridoi. Ogni volta che incrociava qualche monaca la avvertiva del pericolo intimandola a mettersi al riparo, ma in realtà Milyng si stava dirigendo verso le celle delle bambine. Sicuramente qualcuno era già accorso sul posto, ma le piccole erano molte e disorganizzate, e ci sarebbero volute molto più che una o due monache esperte per proteggerle e portarle sane e salve fuori dal Tempio. E questa era esattamente la sua priorità. Le avrebbe difese a costo della vita. Mentre correva nel frattempo ebbe modo di osservarsi un po' attorno. Nei corridoi era cominciato un gran fermento, grazie al cielo la voce si era sparsa in fretta. Dalle finestre vide i primi bisonti volanti librarsi nell'aria trasportando cinque o sei monache per volta, alcune ragazze volare via con gli alianti per cercare riparo nella gola poco più sotto e trovare una via per scendere a piedi dal monte, e tutto attorno a lei c'erano ragazze che parlavano ad alta voce, gridavano ordini, chiamavano le amiche, correvano e aiutavano le altre coi preparativi, a raccogliere viveri e vestiti, o a prepararsi per combattere. Stavolta, al contrario della prima volta che erano state attaccate,avevano il vantaggio di sapere cosa aspettarsi. E sopratutto avevano la forte consapevolezza che avrebbero evitato in ogni modo possibile che la strage si ripetesse. Le Nomadi dell'Aria erano si persone pacifiche, e certamente ripudiavano la guerra, ma qualsiasi animale morde se messo alle strette. E loro si sarebbero difese. Ne avevano le capacità. Finalmente dopo una lunga corsa Milyng arrivo' nell'ala destinata alle bambine, dove trovo' una decina di monache già esperte ad aiutare le ragazzine a raccogliere i beni di prima necessita e prepararsi alla fuga. Milyng si avvicino' ad una di esse e chiese informazioni:
    "Che il Vento sia con te sorella." Disse Milyng facendo un breve inchino.
    "Dimmi,avete già radunato tutte le bambine? E avete già deciso una strategia di fuga?"

    Edited by Eleonora88 - 20/10/2011, 23:20
     
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  9. Silian
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    [exp 12.140 DÉSEFA #0082C3 (30r100x2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa] [EV: 800, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19, post 8 (ott), alba

    La brezza pungente del mattino le si infilava sotto i vestiti senza pietà. Dés rabbrividì. Ferma come una statua. Scrutava i movimenti intorno al Tempio. Le aeronavi erano parecchie. Oscuravano il cielo. Le fissò ipnotizzata. Quel boato che si levava dai motori la stordiva…non poteva sentire i rumori del Tempio come tutti gli altri giorni. Normalmente arrivavano fin là le grida dei bambini ed i muggiti dei bisonti, i canti e le preghiere a cui non aveva mai preso parte per pura cocciutaggine. Era tutto annegato in quella vibrazione gigantesca.

    All’improvviso numerosi bisonti solcarono l’aria: a bordo c’erano diverse monache per esemplare. Si lanciavano verso il fondo del dirupo, per poi virare verso una delle due direzioni rese possibili dalla conformazione del luogo. Sembravano delle formiche che scappano dalla tana presa d’assalto. I dirigibili, in alto, mutarono la rotta. Lievemente, non in modo eclatante. Cercarono di coprire almeno in parte lo spazio aereo del canyon. Come mai tutto questo? Non dovevano fermarsi al Tempio? Certo che no, e lo sai anche tu. Il Tempio sarebbe stato la portata finale. Ora toccava all’antipasto…e che c’era di meglio di una tartina di bisonte con purea di monaca sopra?

    Stavano facendo esattamente quello che ci si aspettava da loro. Uscire allo scoperto. Decisamente stupido. Dés decise di arretrare ed appiattirsi dietro ai cespugli. Anche se sapeva già che non sarebbe durato a lungo, come riparo. Lei era vestita di arancione. Si vedeva benissimo dall’alto. Magari poteva fingersi morta. O forse le avrebbero fatto fuoco contro per essere sicuri che lo fosse davvero. Bruta situazione. Quello che era certo, è che avrebbero fatto fuoco prima su quello che si muoveva. E quando fosse arrivato il momento opportuno, lei…zac! Sarebbe sgattaiolata via senza troppe grane. Ci voleva pazienza. Dés non ne aveva molta, di solito. Ma la paura fa strani effetti.

    Non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma aveva davvero paura. Troppi ricordi. Era stata troppo sola. Il mondo le era crollato addosso, con quella guerra. Non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma un po’ la mamma le mancava. Anche se pensava più a suo padre che a lei. E non aveva più saputo che fine avesse fatto, dopo i bombardamenti. Poi era venuto il nonno. Ma neanche lui c’era, adesso. Doveva farcela da sola. Era più forte di quegli stupidi palloni. Iris…perché sembrava che fosse lì a distruggere ogni casa che trovava? Assottigliò gli occhi. Non era bello. Proprio no. Se fosse stata a bordo di uno di quei cosi, ci avrebbe fatto volentieri due chiacchiere. Ma non era un’idea intelligente. L’avrebbero abbattuta prima che li raggiungesse. E lei non voleva essere abbattuta, no.

    Con un fragore di tuono, le prime esplosioni contro il fianco della montagna. Folate di aria e polvere, rocce che volano ovunque. Fanno fuoco per colpire le monache in volo con i frammenti di roccia. A lei non era mai importato niente di loro. Ma non era bello quello che facevano. Erano forti, contro delle ragazzine come lei. Erano dei vigliacchi. Vigliacchi…vigliacchi…vigliacchi…
     
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  10. Eleonora88
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    [EXP MILYNG:280 (#F05000): n° exp (57r100)] [DENARO: 1000 monete ABBIGLIAMENTO: tunica arancione da monaci dell'aria, collana con i simboli dell'aria, dorata,dalla forgia preziosa.] [EV: 350, ARMATURA:nessuna, ARMI: aliante]


    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19, post 5 (Ottobre), alba


    -"Veramente, noi non abbiamo ancora deciso nulla di definitivo..."- rispose la monaca dopo aver risposto a sua volta al mio saluto. -"Per adesso abbiamo radunato tutte le bambine, e stavamo decidendo cosa fare..."-
    -"Chi è che si è messa a coordinare le operazioni?"-
    -"E' stata Saisha...guarda, è laggiu' in fondo, parla con lei."- la giovane le indico' una monaca poco più grande di lei, con dei profondi occhi blu ed i capelli castani lucenti. Stava al centro del grande salone gridava indicazioni ad altre monache più giovani che eseguivano alla lettera e velocemente. Talvolta la paura rende più che infallibili...le bambine,terrorizzate, davano retta a tutto quel che gli dicevano le compagne più grandi. Anche loro, dopo l'ultimo attacco,avevano perso molte delle amiche e sorelle, e la paura che la stessa sorte potesse attendere loro stesse o delle persone care le rendeva abbastanza docili da ubbidire agli ordini dati. Milyng corse verso di lei e senza troppi preamboli le chiese quale fosse la situazione. La ragazza la osservo' un secondo un po' perplessa dalla sua intrusione, poi ebbe un lampo di riconoscimento e le sorrise di rimando. -"Scusa Milyng, non ti avevo riconosciuta. Da poco insegni alle più grandi giusto? Comunque non c'è tempo da perdere,direi che l'avrai capito anche tu. Le bambine sono tutte già pronte per partire,ognuna ha i suoi alianti e lo stretto necessario. Per quanto riguarda il piano di fuga, sinceramente non ho delle grandi idee. Inizialmente pensavo che avremmo potuto fuggire salendo sui nostri bisonti ma ormai la maggior parte di loro sono partiti con le altre monache a bordo e non credo bastino per tutte,considerando che i bisonti volanti delle bambine più piccole sono ancora dei cuccioli..."- Saisha osservo' Milyng con aria grave e scosse la testa. -" L'unica cosa che potremmo tentare di fare è far fuggire le bambine a bordo delle navi volanti e noi scortarle con i nostri alianti, e nel caso ci attaccassero combattere per difenderle."-
    Milyng ci penso' su un secondo. Ma anche lei arrivo' alla stessa tragica conclusione. Era rischioso, altamente rischioso, ma non potevano fare altrimenti. Le avrebbero tutte uccise se fossero rimaste al tempio. L'aria invece era il loro elemento, e li poteva avere ancora qualche vantaggio.
    -"Va bene"- disse allora la giovane monaca.-Faremo come hai suggerito. Quante siamo a difendere le bambine?"-
    -"Una decina"-
    -"Non abbastanza...ce la puoi fare a reclutare almeno un'altra decina di sorelle?"-
    -"Si,penso di si!"- rispose subito Saisha.
    -"Perfetto. Allora io e le altre monache intanto scorteremo le bambine nel cortile e prenderemo un tre o quattro bisonti. Tu raggiungici li con le altre. A proposito, sai qual'è la parte più sicura da dove partire?"-
    -"Da quel che ho potuto vedere Milyng, le navi sono ancora concentrate principalmente sul versante nord del Tempio,ma presto, e già lo sai, circonderanno tutta la gola"-
    -"Lo so...cercheremo di farci bastare un piccolo vantaggio..."-
    -"Bene.Allora ci vediamo su tra tra dieci minuti. Farò il prima possibile!"- detto questo, Saisha corse via, sfruttando la velocità donatale dal suo dominio, mentre Milyng raggiunse le altre monache e le bambine, e dopo aver spiegato loro il piano di fuga le condusse tutte nel cortile. Nei corridoi intanto si era formato il caos. Ragazze che correvano spaventate ovunque, terrorizzate dai rumori dei motori delle aereonavi che si facevano sempre più cupi e vicini, mentre inizialmente erano solo un'eco lontana...tutte correvano, si urtavano l'un l'altra, alcune piangevano ricordando l'ultimo massacro perpetuato...vedere la sua famiglia ridotta in quello stato di paura e disperazione la rendeva furiosa! Furiosa! Come potevano degli essere umani ucciderne altri così alla leggera giustificando anche le loro azioni? In qualsiasi luogo e tempo,per qualsiasi motivo, questa era una cosa SBAGLIATA. E orribile...Nel frattempo il suo gruppo,con grandi difficoltà a causa della folla che le spingeva e le rallentava,era arrivato finalmente nel cortile dove stavano i bisonti volanti. Milyng ando' subito a cercare il suo amico Runchin. Lo trovo' seduto e attento in un angolo, quasi sapesse già che stavano per partire, e si fosse messo in attesa del suo arrivo. La ragazza gli abbraccio' forte una grande zampa pelosa, poi lo guardo' sospirando, e lui ricambio' la profondità del suo sguardo. A volte pensava si leggessero nel pensiero. Non c'era bisogno di parole tra loro. Rinchin sapeva che Milyng era preoccupata ed iniziava ad avere paura...e lui era li per sostenerla. La giovane monaca gli diede allora una breve pacca sulla zampa e gli fece cenno' di seguirla, ed il bisonte non esitò. Fece il giro delle stalle, e portò con lei altri 3 bisonti volanti, che condusse fuori nel cortile insieme a Runchin. Anche Saisha nel frattempo era arrivata con altre sette monache,alcune delle quali le conosceva di vista. Fecero salire tutte le bambine a bordo dei bisonti, e proprio quando avevano appena finito di salire quasi tutte cominciarono i bombardamenti...dei suoni sordi,terrificanti,scossero le mura del Tempio, e schegge di roccia infuocata volarono ovunque solcando l'aria con dei fischi acuti. Stavano attaccando le monache che tentavano di scappare...alla fine, il massacro era cominciato. Milyng apri' il suo aliante e si avvicino' allo strapiombo della gola. Dovevano fare in fretta. Apri' il suo aliante, e così fecero le altre monache che intanto l'avevano raggiunta in posizione di decollo. Le bambine erano sui quattro bisonti proprio dietro di loro e quando le monache fossero partite loro le avrebbero seguite. Bene,tutto era pronto.Era ora di andare...
     
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  11. Silian
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    [exp 12.340 DÉSEFA #0082C3 (30r100x2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa] [EV: 800, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19, post 9 (ott), mattina presto

    Si era alzato un polverone assurdo dalle pareti di roccia. Aveva inghiottito tutto, anche le monache con i bisonti che erano rimaste indietro. Il fuoco cessò all’improvviso. Con quel macello non si riusciva a vedere neanche il Tempio. Sprecare munizioni per una battaglia già vinta era a dir poco stupido. Dés si coprì il viso con un lembo della mantella, strizzava gli occhi per difenderli dalla polvere e dai frammenti di roccia sospesi in aria. Il breve tempo fu coperta da una finissima polvere grigia. Beh, almeno così la sua tunica non era poi così sgargiante da rivelare la sua presenza.

    Percepì lo spostamento d’aria di un paio di bisonti che le sfrecciarono davanti senza percepire la sua presenza. Dal baluginare di vesti gialle ed arancio capì che a bordo c’erano diversi passeggeri. La fuga di massa, insomma. Approfittavano della mancanza di visibilità per svignarsela lungo il fondo del canyon, al momento privo di polvere e con una buona visibilità. La nuvola di roccia stava coprendo loro la fuga. Che idioti…sparare in quel modo! Se avessero mirato al tempio almeno avrebbero colpito qualcosa. In quel modo avevano solo colpito qualche sfigata troppo frettolosa. Aveva fatto bene, a restare dov’era.

    Ora, una terza aeronave stata avanzando. Coprì lo spazio aereo restante sul lato nord del burrone. Ormai erano in trappola. Sempre che fosse rimasto qualcuno, nel tempio. E se c’era, sicuramente stava già scappando a bordo dell’aliante. La polvere si stava diradando, tra poco avrebbero ricominciato a fare fuoco. Ed a colpire qualsiasi cosa si muovesse. Dés si riscosse. >Si accorse, ora che era tornato il silenzio, del dolore che le trafiggeva le orecchie, e di quanto poco ci sentisse, in definitiva. Doveva cambiare aria, e subito. Lanciò un’ultima occhiata al Tempio che emergeva dalla polvere come da un incubo, e si lasciò cadere in avanti, verso il fondo del precipizio.

    I frammenti infinitesimali di roccia le urtavano contro gli occhi, che lacrimavano copiosamente. Le entravano nei polmoni, facendola tossire. Non capiva più dove si trovava, mentre il sopra e il sotto erano chiari almeno, visto che stava cadendo. Stese il braccio col bastone e lasciò che il meccanismo interno scattasse, facendo spiegare le ali di tela arancione. Smise di cadere, rallentando la velocità, e seguì la parete di roccia. Non aveva voglia di riunirsi alle altre. Ce l’aveva, un orgoglio. Forse le veniva dalla Nazione del Fuoco, ironia della sorte…bene, sarebbe fuggita da sola, come doveva essere, come era sempre stato da prima che arrivasse il nonno…e la lasciasse, di nuovo.

    Dietro di lei, un'esplosione incommensurabile. E seppe che il Tempio dell'Ovest non esisteva più. Prima che i frammenti ed i macigni potessero iniziare a cadere, mise forza moltiplicata nel vento che sorreggeva le sue ali variopinte. Schizzò come una scheggia fuori dalla nuvola, gradualmente, alla luce del sole...in lontananza, altre monache, altri bisonti si allontanavano verso una meta ignota. E lei, ce l'aveva una casa? No. Non che ne avesse mai avuta una, intendiamoci. Quella che gli altri avrebbero chiamata casa, era solo il posto in cui aveva vissuto sua madre con suo padre, ed ora non esisteva più. Avrebbe vagato di nuovo portata dal vento, e chissà stavolta dove si sarebbe posata...

    Dimmi tu: per me se scrivi il tuo post possiamo chiudere in questo modo, poi puoi aprire con Nano e Fanta, possibilmente al Polo. Fammi sapere via MP o chat che vuoi fare.
     
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  12. Eleonora88
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    [EXP MILYNG:380 (#F05000): n° exp (57r100)] [DENARO: 1000 monete ABBIGLIAMENTO: tunica arancione da monaci dell'aria, collana con i simboli dell'aria, dorata,dalla forgia preziosa.] [EV: 350, ARMATURA:nessuna, ARMI: aliante]


    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 19,post 6 (Ottobre), mattina presto

    Milyng e le altre monache si lanciarono nel vuoto, seguite dai loro bisonti, e presero a solcare l'aria. Un forte puzzo di bruciato riempiva loro le narici e il rumore sordo delle esplosioni le assordava, ma continuarono a volare più veloci che potevano,sospinte dal loro domino, cercando un lembo di avvistare un lembo di terra su cui atterrare. Tutte le monache si erano messe in formazione circolare attorno ai bisonti e le bambine, di modo che, se fosse stato necessario, avrebbero fatto da barriera alle piccole, in modo tale che mentre i soldati della Nazione del Fuoco fossero stati impegnati con loro le giovani monache potessero fuggire. Ma fino ad allora non c'era stato alcun bisogno di quella precauzione. Infatti una gran polverone si era sollevato nell'aria proprio davanti a loro, schermando alla vista la loro fuga. Dunque, a parte qualche scheggia di roccia che ogni tanto sibilava verso di loro e che riuscivano facilmente a deviare con potenti folate di vento, durante la fuga non ci furono particolari complicazione, ed infine riuscimmo ad atterrare sane e salve ai piedi della montagna, all'inizio di una vasta pianura. Le bambine erano ancora scosse dall'accaduto, tremavano ed erano silenziose, ma nessuna di loro era ferita, e questo era quel che importava. Dallo shock, Milyng era sicura che si sarebbero presto riprese. La ragazza cerco' dunque Saisha tra le giovani dominatrici che l'avevano accompagnata. Le ragazze si erano sedute l'una vicina all'altra, insieme alle bambine, e parlavano sommessamente. Avevano tutte l'aria afflitta e stanca. Qualcuna era rimasta in piedi e fissava la cima della montagna, persa nei suoi pensieri, e la nube di polvere scura che l'avvolgeva. Milyng si avvicino' piano a Saisha, che stava mangiando qualcosa seduta vicino al grosso piede di Runchin, e si sedette con lei.
    -"Stai bene?"-Le chiese, sinceramente preoccupata.
    -"Si grazie Milyng, sto bene"- le rispose lei, con un sorriso stanco. -"Grazie al cielo nessuna di noi sembra essersi fatta male gravemente. Alcune hanno riportato qualche graffio superficiale,ma niente di che."-
    -"Meno male. Almeno siamo tutte salve. Anche se, il Tempio..."- la ragazza sospirò. Al pensiero che il Tempio dell'Ovest fosse stato preso,saccheggiato e distrutto dalla Nazione del Fuoco una straziante fitta al cuore l'assaliva. La sua casa rasa al suolo. Probabilmente era stato questo il suo destino...e con quell'immagine a riempirle la mente, lacrime amare le scesero sulle guance pallide. Lacrime amare di rabbia, e di tristezza. E di impotenza. Saisha la osservo' in silenzio ed aspetto' con pazienza che quel momento passasse. Sapeva che rispettava il suo dolore, perchè era anche il suo. Così, quando si fu ripresa, Milyng si asciugo' le lacrime con un lembo della tunica impolverata e chiese alla ragazza seduta a fianco a lei:
    -"Cosa pensate di fare adesso?"-
    -"Credo che ci dirigeremo al Tempio dell'Est e chiederemo asilo, sperando che le nostre sorelle vogliano ospitarci. Ma come mai dici voi? Hai altri programmi?"-
    -"Si."- rispose Milyng con la voce rotta. -"Pensavo di andare al Polo Nord, a trovare un'amica. Vedi Saisha, il pericolo è passato,ma finchè ci sara' questa lotta interna alla famiglia reale della Nazione del Fuoco nessuno di noi sarà al sicuro. Vorrei andare a fondo di questa faccenda, per difendere la nostra gente. Cose come questa non devono capitare mai più..."-
    La giovane dominatrice annui grave, ma non fece commenti. Sapevo che,con molta probabilità, non condivideva la mia idea,anzi probabilmente la trovava folle, ma io sentivo di doverlo fare, e lei lo rispettiva. Dopodichè, ognuna di noi rimase persa nei propri pensieri e nel proprio silenzio, in lutto, per la nostra gente e per i nostri cari dispersi.
    Più tardi tutte noi consumammo insieme un pasto frugale, poi cercammo di dormire qualche ora, e all'alba ci preparammo per ripartire. Salutai tutte le ragazze, e anche tutte le bambine, una per una una, augurando loro buona fortuna. Poi,quando furono sparite all'orizzonte,dirette verso il Tempio dell'Est, mi misi in marcia anche io. Sali' su Runchin, che ruggi' di soddisfazione alla prospettiva di un viaggio, e ci alzammo in volo diretti al Polo Nord, dove Milyng sperava di incontrare una sua vecchia amica che avrebbe potuto aiutarla.

    Edited by Eleonora88 - 2/11/2011, 23:51
     
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