nomadi in fuga

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  1. Hachiky"myfairytales
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    MESE 2, GIORNO 10, POST 1 (settembre), sera

    (#0000FB) EXP 12.430 (25r80)][DENARO: 300m ABBIGLIAMENTO: giacchetta a maniche corte marrone e nera, pantaloni marroni al ginocchio, stivaletti marroni ][EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante (on)]



    Liang guardò preoccupata il soldato steso a terra: quanto ci avrebbe messo a svegliarsi e a dare l'allarme? Nonostante tutto quello che stava accadendo lei non voleva fare del male a nessuno, non sul serio, però se si fosse svegliato come minimo avrebbero dovuto tramortirlo di nuovo... la situazione rischiava di diventare sempre più spiacevole. “Sentite, che ne direste di discuterne altrove? Magari dopo aver portato il nostro amico al sicuro?” propose indicando il bisonte. Aveva seri dubbi su come si potesse far passare inosservato un animale di quella mole ma forse, se avessero volato sul fondo del burrone approfittando del buio... Qualcosa dovevano pur tentare, lasciare il bisonte lì non sarebbe stato meno crudele che abbandonare una delle monache. Si affacciò all'entrata della stalla per controllare: nessuno, ma dopotutto era l'ora del rancio e i soldati erano ancora sicuri che nei Templi non fosse rimasto nessuno, probabilmente erano lì solo per presidiare il posto. La ragazza pensò con un brivido che stava cominciando a fare l'abitudine a pensarsi in territorio nemico. “Se vogliamo andare da qualche parte secondo me è meglio farlo subito, senza fare chiasso.” suggerì in tono casuale, come se non ci fosse alcun pericolo da cui guardarsi, non voleva che Vimala ricominciasse a discutere: ci sarebbe stato tempo di convincerla alla caverna, mentre impacchettavano le loro cose. Bastava non farsi sorprendere mentre partivano e sarebbe andato tutto bene, neppure un'aereonave poteva stare dietro a un bisonte volante! Guidò l'animale fuori dalla stalla, accarezzandogli il muso e sussurandogli di rimanere in silenzio. Una volta fuori gli balzò sulla testa, fece cenno alle compagne di salirgli in groppa e lo diresse verso il burrone. Scesero quasi in picchiata fino a qualche metro dal fondo, poi procedettero in linea retta, fiancheggiando il versante. Liang continuava a ripetersi che prima o poi sarebbero dovute fuggire comunque, che non avrebbero potuto rimanere anche senza quell'incursione, ma il pensiero di doversi allontanare definitivamente dal Tempio dell'Ovest, senza sapere se ci sarebbe mai tornata, le faceva tanto male che dovette farsi forza per non ricominciare a piangere come il giorno della sua prima fuga. “Désefa, Vimala, secondo voi perché sta succedendo tutto questo? Perché Iris ha attaccato i Nomadi?” sperò che le due non notassero l'assenza del titolo davanti al nome di Iris: pronunciare in quel momento la parola 'Signore del Fuoco' rischiava di farla piangere sul serio, ma non aveva voglia di mettersi a spiegare perché.

    Edited by Hachiky"myfairytales - 11/9/2011, 19:37
     
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    [(violet) EXP 10.580 (25r80x2)][DENARO: 500 mo + ABBIGLIAMENTO: tunica corta giallo chiaro, fermata in vita da una fascia arancione][EV: 600, ABILITA': / ARMATURA: /, ARMI: aliante (on)]



    Vimala si grattò la testa rasata, il discorso di Seffa sembrava sensato... ma chissà dove aveva vissuto, prima di finire lì con loro. Di sicuro non conosceva la Nazione del Fuoco bene come lei, che ci aveva vissuto per diversi mesi: "devi aver conosciuto delle persone veramente cattive nel posto in cui vivevi" le rispose con aria pensierosa "ma non sono tutti così: io ci ho vissuto nella Nazione del Fuoco, abbastanza da capire che hanno delle tradizioni diverse dalle nostre... devi metterti a pensare dal loro punto di vista, che però non è tanto facile perché sono un po' imprevedibili... mai come nelle Tribù dell'acqua, per la verità. Sai, nelle Tribù sì che c'è gente strana... magari la mattina ti trattano bene e tutti amici, poi la sera gli gira male e magari non ti parlan per giorni interi, poi quando gli chiedi se ci sono problemi ringhiano come cani-orso. Però il punto è che per loro tirare fiammate è come per noi giocare con l'aria, solo che quando ti colpisce fa un po' male, ma non è che sono cattivi, è il loro dominio che è un po' pericoloso. Poi sì, ci sono anche quelli che vogliono farti del male, ma di solito si accontentano di un po' di denaro... a questi il denaro non serve perché sono soldati! Io l'ho conosciuto un soldato quando ero a Ember Island e posso assicurarti che non sono cattivi davvero, fanno solo finta perché così la gente rispetta le regole... anche se non ho mai capito perché la gente non lo fa" disse, perdendosi tra i propri pensieri.

    Lily chiese qualcosa, ma Vimala era troppo concentrata su quel suo dubbio e non ascoltò nemmeno una parola del discorso dell'amica, invece si accucciò a terra, accanto al soldato. Si sedette a gambe incrociate e gli tirò via l'elmo, poi si piegò sul ragazzo, per assicurarsi che respirasse ancora. In quel momento Lily apparve sull'ingresso della caverna, già in groppa al bisonte liberato. “Se vogliamo andare da qualche parte secondo me è meglio farlo subito, senza fare chiasso” decise la ragazza. Vimala lanciò un'occhiata al bisonte, poi nuovamente al giovane a terra. "Non possiamo lasciarlo qui da solo, magari i suoi amici non sanno nemmeno che è qui!" decise e prima che le altre avessero tempo di aprire bocca si allontanò di qualche passo, mosse il suo aliante in direzione del soldato, e lo issò con l'aiuto del dominio in sella al bisonte, per poi saltare a sua volta sul dorso dell'animale e stringerlo in modo che i movimenti inconsulti non rischiassero di scaraventarlo di sotto... era un bel salto anche per un nomade e aveva la sensazione che quell'acciarino inscatolato non sarebbe sopravvissuto con quel suo dominio.
     
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  3. Silian
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    [exp 10.060 DÉSEFA #0082C3 (15r50)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme soldato NdF] [EV: 800, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    Dès ascoltò la replica di Mala.
    Ascoltò senza troppa convinzione. Devi aver conosciuto delle persone veramente cattive nel posto in cui vivevi. Quelle parole le rimbalzavano nel cervello. Tanto che non era riuscita ad ascoltare quasi nient’altro.
    Non aveva pensato che lei fosse cattiva. Neanche quando l’aveva colpita col fuoco.
    Perché con lei facevano tutti così. E se non era fuoco erano scarpe o sassi o bastoni.
    Era normale.
    Già.
    Non c’entrava un bel niente, la cattiveria. Forse era lei, il problema.
    Però adesso il dubbio glie l’aveva proprio messo, nel cervello. Era davvero cattiva, lei? Il nonno è un monaco, e se lei fosse cattiva per davvero lui non ci parlerebbe mica. Perché ai monaci non piace, la cattiveria. Le altre erano già salite sul bisonte. E lei era a terra, e si teneva il mento mentre pensava. Pensare? La voce di Liang la scosse dal suo silenzio. Pensare? Bah…mi sa che stava male.
    Doveva essere per forza quello.
    Niente birra per troppo tempo. E…dove volevano andare, quelle? Mica si era capito?
    Dés si strinse nelle spalle. Va beh, al limite sarebbe saltata giù se quelle davvero volevano rientrare in mezzo a quei pazzoidi. Spiccò un gran salto ed atterro in perfetto equilibrio alla base della coda dell’animale. Lì si accucciò, pronta alla partenza. Però qualcosa non tornava.
    Perché Mala aveva due piedi in più, e i piedi nuovi avevano gli stivali da soldato? Si sporse di fianco. Avevano caricato l’allocco di prima sul bisonte. E che ci volevano fare, tenerlo come animaletto da compagnia? Dés sospirò, rinunciava a capirle, quelle sue, l’aria fredda sulla crapa pelata doveva davvero giocare dei brutti scherzi.
    Allora, l’avete deciso dov’è che andiamo? chiese con aria a metà tra l’annoiato e l’indifferente. Mi sa che doveva lasciar perdere la birra. Eh si. Va beh, il mare è pieno di pesci ed il Regno della Terra pieno di taverne. Però, Dés, stai diventando anche filosofa…Semmai si sarebbe fatta accompagnare dal bisonte…a fare un giretto…tanto era un animale in più, no?

     
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  4. Hachiky"myfairytales
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    (#0000FB) EXP 12.430 (25r80)][DENARO: 300m ABBIGLIAMENTO: giacchetta a maniche corte marrone e nera, pantaloni marroni al ginocchio, stivaletti marroni ][EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante (on)]



    Si riscosse solo alle parole di Désefa. Già, dove andare? "Bé, a prendere le nostre cose." disse con una sicurezza che non aveva ma che cercava in tutti i modi di imporsi: non si era ripromessa di smetterla di piangersi addosso? Dopotutto le altre non erano in una situazione migliore della sua ma non sembravano continuamente sull'orlo delle lacrime (magari nel caso di Vimala non Che fine aveva fatto la sua famosa determinazione? "E poi in un posto dove quel tipo che abbiamo infilato nell'armadio non possa venire a ricambiare il favore." cercò di ironizzare: così andava meglio, no? "Ho in mente un paio di posti dove non verrebbero a cercarci per tutto l'oro del mondo!" Li ripassò mentalmente, una serie di posti dove un soldato con un minimo di cervello non avrebbe mai messo piede. La foresta di Wulong, grande abbastanza da nascondere un esercito, la Grande Spaccatura, piena di creature ostili (facili da evitare con un bisonte, un po' meno a piedi), le Paludi, il Deserto di Si Wong... questo a patto di non attirare troppo l'attenzione lungo la strada. Kombo poteva essere un rischio, ma tre bisonti sarebbero stati un suicidio. Con un sospiro si girò a guardare le due dominatrici dell'aria: erano le persone più strane che avesse mai incontrato, senza esagerazioni, ma aveva cominciato a convivere con le loro stranezze e si era... bè, si era quasi affezionata a loro. Nonostante Désefa la intimorisse un po' con quei suoi modi di fare poco pacati, e nonostante Vimala fosse talmente svampita che era un miracolo se non era finita sopra a un'aereonave cercando la frutta per la colazione. Si chiese se anche loro si sarebbero dispiaciute quando avessero dovuto separarsi. A lei dispiaceva, anche perché lei e Kombo stavano per ritrovarsi di nuovo soli: a Liang a volte piaceva la solitudine, la rilassava, ma solo se era lei a cercarla. "Temo che dovremo separarci. Tre bisonti volanti danno troppo nell'occhio." disse in tono distaccato: non era il caso di ricominciare con le lamentele, proprio no. "Dés, tu puoi allontanarti con lui, è docile e ubbidiente, e vola veloce. Non ti darà problemi, ne sono sicura." aveva il sospetto che la ragazza non avesse mai guidato un bisonte in volo, ma quel cucciolo era davvero docile e sicuramente sarebbe stato una via di fuga più rapida dell'aliante. "Piuttosto, Vima... cosa hai intenzione di fare con quel tipo?" chiese indicando il soldato ancora privo di sensi. "Forse dovrei imbavagliarlo... se si sveglia e comincia ad urlare..."
     
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    "E poi in un posto dove quel tipo che abbiamo infilato nell'armadio non possa venire a ricambiare il favore"
    rispose Lily. Vimala scosse silenziosamente la testa, ma in fondo la sua nuova amica era ancora giovane forse, un giorno, avrebbe capito. Al momento sembrava fermamente decisa ad andarsene, abbandonando il loro tempio. Vimala sentì una stretta al cuore: non era giusto. Certo, anche lei era scappata... ma non ne andava certo fiera. Era stato più forte di lei e adesso l'idea di tornare la metteva a disagio. Avrebbe significato vedere il risultato di quella notte di fuoco ed era rimasta lì abbastanza per vedere le torri crollare, le stanze delle monache in fiamme. Forse a Lily era successo lo stesso, forse era per quello che aveva tanta fretta di andarsene. Chissà com'era il tempio dell'ovest prima dell'attacco. Abbassò lo sguardo sul soldato: lei non voleva proprio andarsene di lì. Si sentiva a casa, la aiutava a non pensare. E se Lily avesse deciso di andare al tempio dell'est? No, in quel caso non le avrebbe seguite.

    Scesero in basso, verso il fondo del canyon dove si apriva la grotta che dava loro rifugio. Protette dall'oscurità perfino un animale della stazza di un bisonte passava inosservato. Avevano ormai raggiunto il loro nascondiglio quando una voce attirò l'attenzione di Vimala: "Piuttosto, Vima... cosa hai intenzione di fare con quel tipo?". La ragazza alzò lo sguardo, fissando l'amica con aria meditabonda: "sai che non ci ho ancora pensato? Io lo porterei con noi, ma magari soffre di mal d'aria. Ho notato che a quelli della Nazione del Fuoco i bisonti non stanno molto simpatici, magari hanno paura perché sono grossi, però serve un po' di tempo prima che si abituano, allora magari è meglio se lo teniamo qui fermo a fare conoscenza prima di andare in giro. Poi magari lui non ha voglia di venire in viaggio con noi e bisogna chiederglielo. Comunque non si può fare niente finché non è sveglio... possiamo preparagli un giaciglio, poi magari vi dico che erbe prendere per curarlo così io posso rimanere qui se tipo ci sono problemi. Poi quando si sveglia possiamo chiedere anche a lui cosa è meglio fare" disse, usando nuovamente il dominio per sollevare il giovane e farlo atterrare delicatamente sulla nuda roccia che faceva da pavimento alla grotta.

    "Però mi sa che non possiamo lasciarlo a dormire così sulla paglia, perché quando ho viaggiato per la Nazione del Fuoco mi hanno fatto vedere che loro dormono su dei letti che sono alti più o meno così" spiegò, indicando un punto poco sopra le proprie ginocchia "... e sono tutti imbottiti di una cosa morbida e magari lui non ci è abituato, poi non sembra che sta molto bene e forse è meglio se torniamo su a prendere uno dei loro letti così sta comodo giusto..." disse tutto d'un fiato.
     
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  6. Silian
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    [exp 10.760 DÉSEFA #0082C3 (30r100x2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme soldato NdF] [EV: 800, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    Sembrava che Lili avesse le idee chiare. Peccato che per il momento non avesse intenzione di essere UN PO’ PIÙ ESPLICITA. Cosa accidenti voleva dire, con “un paio di posti dove non verrebbero a cercarci per tutto l'oro del mondo”?! Forse voleva andare in fondo al mare, insieme ai pesci. Sbuffò seccata.Lily? Peccato che la sorellona le avesse raso al suolo casa sua. Voleva proprio vedere chi la sarebbe mai andata a cercare, a Ba Sing Se! Aveva il suo posto perfetto, lì. Ed ora era solo un mucchio di pietre. GRAZIE TANTE IRIS!

    Dés, tu puoi allontanarti con lui, è docile e ubbidiente, e vola veloce. Non ti darà problemi, ne sono sicura. Dés aprì la bocca per rispondere. La bocca si riempì di moscerini. Allora richiuse la bocca, e sputò fuori gli insetti. La riaprì di nuovo per ribattere a quell’assurdità ma Mala già l’aveva preceduta. Lllmpflll… ringhiò con voce roca…ma Mala aveva già il suo turno di assurdità da dire. Dés rimase a bocca aperta per la seconda volta. E la bocca si riempì ancora di moscerini. Mentre ancora sputacchiava atterrarono nell’antro oscuro che le aveva ospitate.

    Si ripulì la lingua con le dita, e Mala adagiò delicatamente il piromane compulsivo al suolo. Ecco, avrebbe potuto spingerlo giù dal precipizio, ed avrebbe risolto la maggior parte dei loro problemi…ma dopo chi la sentiva quella? Le monache, con quella testa al freddo, chi lo sa come possono reagire? Magari gli spuntavano le zanne e cominciavano a sputare fuoco anche loro. Meglio non rischiare. Ma c’era una questione urgente da sistemare. Lily… gracchiò di nuovo, ma Mala stava ancora blaterando. Riguardo ai letti dei piromani. Dés voleva spalancare di nuovo la bocca, ma roba che stavolta ci entrava un pipistrello. Meglio evitare. Anche se cominciava a perdere la pazienza. Ilpiede della ragazzina iniziò a battere a terra sempre più veloce. E lei sbuffava ogni due secondi. Perché se in quelle testa pelate c'era tutta l'aria che pensava lei...beh, roba che la lasciavano da sola, senza neanche darle il tempo di aprire bocca! O meglio, di aprire bocca senza mangiare decine di insetti.

    LILY!!! Strillò finalmente. Forse stavolta le davano retta. Zuccherino, come ti salta in testa una cretinata simile?! sibilò, iniziava a perdere il controllo della voce. Si, strillava un po’ troppo. E forse se ne era accorto anche il tizio svenuto, visto che aveva grugnito e si era mosso. Insomma, non so neanche come si pilotano, quei cosi! sbottò indicando il muso del bisonte alle sue spalle. Quello la guardava con aria speranzosa. La FISSAVA con grandi occhioni marroni. Dés rimase interdetta. Nessuno, o meglio, niente, l’aveva mai guardata in quel modo. MA ANCHE NO. Si voltò di nuovo verso le altre due. Io non ci penso nemmeno. E non penso nemmeno che sia intelligente passare la notte con quel…coso, insomma. Quello. concluse secca, indicò l’uomo a terra. Che le fissava tutte e tre con sguardo appannato. Ops…

    Dés indicò il tizio con aria interdetta. Il tizio la fissò con aria altrettanto interdetta. Dés gli puntò il dito contro. Si voltò verso le altre, con aria innocente. Allora, lo butto di sotto o no? Magari decidete, prima che cominci ad urlare… cinguettò tranquilla, mentre il lampo di paura negli occhi dell’uomo lasciava pochi dubbi sulla sua opinione in merito.






     
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  7. Hachiky"myfairytales
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    MESE 2, GIORNO 10, POST 5 (settembre), notte

    (#0000FB) EXP 12.840 (49r100x2)][DENARO: 300m ABBIGLIAMENTO: giacchetta a maniche corte marrone e nera, pantaloni marroni al ginocchio, stivaletti marroni ][EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante (on)]



    "No!" gridò subito Liang allarmata. Aveva capito da un pezzo che Désefa non la pensava esattamente allo stesso modo degli altri dominatori dell'aria - credeva di aver capito qualcosa su come aveva vissuto fino ad allora, e pensava che il Consiglio delle Anziane avrebbe avuto qualcosa da dire a suo nonno a quel riguardo - e pensava che davvero non avrebbe avuto problemi a scaraventare il soldato di sotto. "Se anche ci vuole morte non è un buon motivo per farlo. Non è un buon motivo." aggiunse rabbiosa: Désefa era arrabbiata? Bé, si stava arrabbiando anche lei: non poteva parlare a quel modo di uccidere delle persone, non davanti a lei! "Me ne occuperò io." continuò in fretta, prima di pentirsene. Aveva una paura folle di trovarsi da sola con un soldato, un dominatore del fuoco che aveva l'ordine di bersagliare a vista qualsiasi dominatore dell'aria, ma aveva ancora più paura di affidarlo 'alle cure' di una delle altre due: Dèsefa l'avrebbe levato di mezzo alla prima occasione, Vimala poteva combinare qualsiasi cosa... "Vima, parlavi di erbe. Ne hai qualcuna per conciliare il sonno?" chiese. Essere compassionevoli andava bene, ma non a patto di prendersi una palla di fuoco in pieno petto: se necessario avrebbe legato quell'uomo come un salame e l'avrebbe infilato in un sacco, se era necessario a impedire al soldato di fare del male a una di loro o ai bisonti. "Se ne hai prendimele in fretta: partirò appena avrò finito di caricare le mie cose su Kombo, non voglio essere qui per la prossima ricognizione." poi si diresse verso il soldato e si accovacciò accanto a lui, aiutandolo a tirarsi su perché potesse appoggiare la schiena contro la parete della caverna: a un cittadino della Nazione del Fuoco non poteva certo far piacere starsene disteso in terra davanti ai nemici come un coniglio preso al laccio. La ragazzina lo guardò in faccia: un giovane, quasi un ragazzo. Chissà cosa provava nei confronti dei Nomadi dell'Aria, chissà cosa provava eseguendo i suoi ordini. "Chissà cosa avrei provato io al suo posto. Sarebbe bastato nascere con il dominio giusto e ora a dare la caccia ai Nomadi ci sarei io." Pensiero ozioso: non aveva più pensato all'esercito da quando aveva scoperto di poter dominare l'aria, ma prima lo aveva fatto, tutti i bambini lo facevano. Ancora pensieri inutili: doveva concentrarsi. "Mi chiamo Liang, vengo da Shu Jing." l'altro batté le palpebre, forse era ancora stordito o forse si chiedeva perché gli stesse parlando anziché lanciarlo nel vuoto. Lo stomaco di Liang si strinse spiacevolmente al pensiero. "Non posso slegarti perché cercheresti di catturarci, o di dare l'allarme, e non posso lasciarti qui perché potrebbero metterci giorni a trovarti. Ti porterò con me e mi assicurerò che non ti accada niente. Però se provi a fare del male a me o al mio bisonte farò come dice Désefa e ti lancerò di sotto. Dico sul serio." Era davvero seria, non intendeva morire per salvare la vita a qualcuno che voleva ucciderla. Avrebbe voluto conlcudere il suo discorsetto guardandolo negli occhi con aria torva per un minuto abbondante, come facevano le maestre quando minacciavano punizioni severe, ma non ne aveva il coraggio. Con il cuore che batteva come un tamburo al Festival del Fuoco si rialzò e andò a impacchettare qualche provvista che caricò sulla schiena di Kombo, che già si preparava alla partenza. Mentre il bisonte sgranocchiava un po' di mangime e un paio di mele dalle sue mani - li attendeva un lungo viaggio e il bisonte aveva bisogno di un po' di incoraggiamento - si voltò verso Désefa. "Désefa." la chiamò con un sospiro: aveva voglia di guardarla male e parlarle duramente ma sentiva che non sarebbe stato giusto; lei pensava a modo suo e in più erano tutte molto nervose, non aveva diritto di prendersela con lei. "Credo che sarebbe meglio se andassi con il bisonte. Voleresti molto più veloce, neppure una mongolfiera della Nazione potrebbe starti dietro, figuriamoci un'aereonave. Sono sicura che il bisonte è ben addestrato, io o Vimala possiamo spiegarti in due minuti come farti capire da lui; posso anche prestarti le mie briglie, io e Kombo possiamo farne a meno." corrugò la fronte, incerta su come continuare "Avvertono i pericoli a distanza, come molti animali e se messi alle strette possono anche combattere. Quello che voglio dirti è che saresti più al sicuro con un bisonte volante." "E io sarei meno in ansia per te." pensò; ma non gliel'avrebbe detto, nossignore, non quando dentro di lei la preoccupazione faceva a pugni con la voglia di strangolarla. "Stiamo davvero perdendo un sacco di tempo." disse in fretta, tornando dal soldato. Controllò le corde senza guardarlo in faccia poi, dopo essersi scusata a mezza voce lo trascinò verso Kombo, aiutandosi con il dominio, e lo caricò sulla schiena dell'animale. Di traverso come un sacco, ma una punizione per aver cercato di uccidere Vimala se la meritava. Tolse le redini a Kombo, lasciandole a terra con un gesto evidente e lo guidò verso l'imboccatura della grotta "Allora io vado." disse in tono incerto: cosa si diceva a delle persone che si rischiava di non vedere mai più?
     
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    Conciliare il sonno? Vimala strizzò un occhio, usando l'altro per guardare il soffitto con aria meditabonda, le mani strette attorno al bastone del suo aliante "mmmh, mi sa che ho finito il papavero per fare addormentare Poppie e in questa zona non ne crescono, servirebbe trovare un prato. Poi magari se c'è un prato nei dintorni ne troviamo un sacco e possiamo raccoglierli... non sarebbe male essiccarne un po' per le emergenze. Però per essiccarli serve il sole e non ne vedremo molto stando imbucate qui dentro. Comunque lui è un dominatore del fuoco... non so se funziona uguale, ma magari si fa anche prima, non ho mai provato. Mi sa che è proprio un'idea interessante! Possiamo fare l'esperimento! E tu ci darai una mano, così non ti annoi!" spiegò direttamente in direzione del soldato. Non fece in tempo ad aggiungere altro perché fu interrotta dalla presentazione di Liang.

    Seguì il discorso che Lily face al soldato con fare perplesso. Non capiva davvero che bisogno ci fosse di minacciarlo a quel modo, dopo averlo legato come un salame. Forse che al tempio dell'Ovest ragionavano in modo diverso? In fondo erano nella Nazione del Fuoco, mentre loro nel Regno della Terra. Magari avevano anche una cultura diversa... eh! Se solo ci fosse stato il tempo di approfondire la questione! Poi Lily si rivolse a Seffa per tentare di convincerla a prendere il bisonte che avevano appena liberato... Ma Seffa non aveva mai fatto niente del genere... ricordava ancora l'ultima volta che aveva tentato di portare una ragazza del Regno a farsi un giro su Poppie. Non le era piaciuto per niente... nemmeno a Poppie, per la verità. Non le erano mai piaciuto gli estranei in groppa... "ascolta, Lily... se Seffa non se la sente può venire con me: Poppie è grande e grossa, abbastanza per portare tutte e due!" propose. In quel momento un muggito di protesta si levò dal fondo della caverna: "scuuusa! Robusta, non grossa... robusta!" si corresse Vimala, allargando un sorriso in direzione del proprio bisonte.

    La giovane nomade ebbe appena il tempo di tornare a voltarsi per vedere Lily all'ingresso della grotta, pronta a partire, con quel povero ragazzo legato come un salame che le faceva compagnia sulla sella del bisonte. "Puoi lasciare qui anche lui... ci penso io a riportarlo dai suoi amici!" suggerì, sperando che accettasse. Le faceva davvero pena legato in quel modo e dallo sguardo si capiva che era terrorizzato. Non era quello l'effetto che voleva fargli e certo il fatto che Seffa minacciasse di buttarlo di sotto e Lily le desse corda non aiutava...
     
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  9. Silian
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    MESE 2, GIORNO 10, POST 11 (sett), sera

    [exp 10.880 DÉSEFA #0082C3 (15r50x2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme soldato NdF] [EV: 395, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    No! Liang strillava?
    Oh, allora anche le monache riuscivano ad urlare.
    Dés faceva la spiritosa, però non se l’era aspettato, ed aveva fatto un bel salto per la sorpresa.

    Guardò titubante il tizio, che spostava lo sguardo dall’una all’altra, terrorizzato. Come ci si sente, quando ti manca il terreno sotto i piedi? Gli sussurrò Dés, in modo che nessun altro potesse udirla tranne lui: lo guardava dritto negli occhi, con quell’aria tutta sua, un po’ incantata e un po’ feroce.
    Non le rispondeva, ma se lo avesse fatto, avrebbe usato le stesse parole di lei, quando le avevano fatto saltare in aria la casa.
    E questo le bastava, in un certo senso.
    Ignorò la solita ramanzina da nomade di Lily, ne aveva più che abbastanza.
    Di madre ne aveva già avuta una, ci mancava solo la seconda.
    Sbuffò senza darsi la pena di nascondere il suo malumore.

    Poteva essere una serata divertente…potevano prendere la birra e tagliare la corda.
    Invece no.
    Che fanno, quelle pazze?
    Vanno ad inguaiarsi per salvare una bestia che mangia come dieci soldati messi insieme.
    Lanciò un’occhiata poco amichevole alla palla di pelo in questione, che si era rannicchiata in un angolo della caverna. L’animale percepiva il nervosismo tra le ragazze, ed evidentemente ne era disturbato: ogni tanto sbuffava nervoso, e si guardava intorno come per cercare almeno una delle tre che avesse un comportamento normale. Dés indugiò a lungo sul bisonte. Vedi, se non fosse per te a quest’ora avremmo potuto andare e venire con delle scorte decenti. I miei complimenti, tempismo perfetto.
    Arretrò contro il fianco della grotta, scrutava svogliatamente le due che si affannavano intorno ai bisonti, chi cercava i papaveri, chi cercava di far cambiare idea all’altra, un casino pazzesco. Beh, per lei poteva anche bastare.
    Liang le parlava di nuovo. Neanche la stava ascoltando, sembrava davvero sua mamma. E non le piaceva ricordarsi di sua madre, neanche un po’.
    Era quasi riuscita a dimenticare il suo nome, ma grazie a quella lì adesso le sarebbe rimasto in mente ancora per un pezzo.
    Che rottura.
    Senza nemmeno rispondere marciò verso il ciglio del baratro, picchiò in terra l’aliante, spiegò le sue ali di stoffa e con un va beh, ciao finale lasciò le altre due a discutere di papaveri e bisonti.

    L’aria della notte le gonfiò le vesti, le frustò il viso. Le scompigliò i capelli. Respirò a fondo l’odore della sua vita. Vita libera, senza bestie puzzolenti a cui pulire la stalla, senza mille domande e scrupoli per fare qualsiasi cosa. Libera…gonfiò col dominio la tela dell’aliante, lasciandosi alle spalle tutto e tutti. Libera
     
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  10. Hachiky"myfairytales
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    MESE 2, GIORNO 10, POST 7 (settembre), notte

    (#0000FB) EXP 13.020 (22r50x2)][DENARO: 300m ABBIGLIAMENTO: giacchetta a maniche corte marrone e nera, pantaloni marroni al ginocchio, stivaletti marroni ][EV: 1.000, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante (on)]



    Liang rimase a bocca aperta per la rapidità con cui Désefa era uscita di scena. Bé, di sicuro sapeva badare a sé stessa, anche se alla fine aveva deciso di fare di testa sua. "Accidenti a lei e alla sua testaccia dura! Potrebbe essere una dominatrice della terra per quanto è cocciuta! E non c'era bisogno di prendersela così!" borbottò tra sé e sé. Accanto a lei Kombo scosse la testa, impaziente perché Liang si attardava. La ragazzina gli diede un buffetto sulla testa per tranquillizzarlo. "Sì, sì, ora andiamo." Si rivolse quindi a Vimala. "Ora devo andare sul serio." Avrebbe voluto suggerire alla ragazza di fare altrettanto, ma aveva la sensazione che alla fine l'altra avrebbe fatto ciò che voleva, proprio come Désefa. "Al soldato ci penso io, sta tranquilla: sono nata nella Nazione del Fuoco e ho vissuto lì per tanto tempo, andremo d'accordo io e lui." Era un'argomentazione poco logica ma forse Vimala si sarebbe accontentata. "Se però riuscissi a portare con te l'altro bisonte te ne sarei grata. Io sto andando al Polo Nord e lui non mi sembra abbastanza in salute per un viaggio così lungo." Bene. Che quel soldato credesse pure che lei sarebbe andata al Polo: prima o poi avrebbe dovuto lasciarlo da qualche parte e lui avrebbe potuto decidere di inseguirla una volta che si fosse liberato, magari con la prima compagnia che avesse trovato. Alla vera destinazione avrebbe pensato con calma, in volo. Chissà dove sarebbe andata Vimala... Abbracciò di slancio la Nomade. "Grazie per essere stata con me, mi mancherai. Stai attenta, d'accordo?" Dopo aver sciolto l'abbraccio si avvicinò a Poppie e la accarezzò dolcemente sul muso. "Ciao Poppie. Sta attenta a Vimala, ok? Tienila fuori dai guai." Saltò rapidamente in groppa a Kombo: si era già attardata troppo. "Allora a presto. Forza Kombo, andiamo!" scrollò le redini e il bisonte volante arretrò per prendere slancio prima di tuffarsi fuori dalla grotta, verso il basso prima di riprendere quota. Il soldato dietro di lei, assicurato al dorso con delle corde, mugolò disperato: di certo sulle aereonavi e le mongolfiere da guerra faceva tutt'altro effetto. "Andrà tutto bene." disse ad alta voce ma non badò alla reazione del soldato, sempre più spaventato nonostante i tentativi di non darlo a vedere: non era lui che stava cercando di rassicurare.
     
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    MESE 2, GIORNO 10, POST 5 (sett), sera

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    Dèsefa non si prese nemmeno il tempo di risponderle, camminò fin sull'entrata della grotta e poi si buttò di sotto: era una nomade davvero strana. Chissà se l'avrebbe rivista ancora... e chissà se avrebbe rivisto le sue sorelle dell'est. Aveva viaggiato per diversi giorni senza incrociarne nessuna e da quanto aveva capito non doveva lasciare troppo spazio alla speranza: tutti i templi erano stati attaccati e gli antichi saloni che avevano superato le insidie del tempo erano crollati sotto il peso delle palle di fuoco.

    "Sono nata nella Nazione del Fuoco e ho vissuto lì per tanto tempo, andremo d'accordo io e lui." disse Lily, interrompendo i suoi pensieri. Vimala annuì. Per la verità il soldato non sembrava particolarmente felice e forse era un azzardo lasciarlo nelle mani della giovane nomade... ma nonostante la conoscesse da poco era certa che si trattava di una persona perbene: non gli avrebbe fatto del male. "Allora a presto. Forza Kombo, andiamo!" disse la voce di Lily, mentre anche lei si avvicinava all'uscita della grotta. Vimala alzò entrambe le mani, sbracciandosi in un movimentato saluto "ciao Lily! Spero di incontrarti di nuovo!" esclamò, salutandola.

    Poi silenzio. Era rimasta di nuovo sola. Si sedette, poggiando la schiena contro la parete rocciosa e alzò lo sguardo su Poppie e sull'altro bisonte che avevano appena liberato. "sapete, cosa? E' che sono giovani e allora devono andare di corsa" spiegò ai due grossi mammiferi "non credo che quelli di sopra rimangono tanto. Noi aspettiamo qui, così se torna qualcuno gli diciamo che gli acciarini di sopra hanno paura di noi nomadi e che allora è meglio se stanno attenti, come quella volta che siamo andate nella Nazione del Fuoco... te lo ricordi, Poppie?" chiese, lanciando un'occhiata in direzione del suo bisonte. Solo allora si accorse che il nuovo arrivato si era accoccolato accanto a lei e appoggiata la testa a terra si erano messi a dormire. Dovevano essere stanchi morti. Vimala li osservò con un sorriso intenerito stampato sulle labbra "che carini" sussurrò, raggiungendoli e raggomitolandosi vicino a loro. Era notte fonda ormai... e aveva un po' di sonno anche lei...
     
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