Rotta verso il Tempio

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    [EXP: 23.540 exp (15r50x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco/stiletti (8)]

    MESE 10, GIORNO 8, POST 23 (sett), sera

    No, forse non ce l’aveva, una madre. Ora che ci ripensava, aveva sentito qualche chiacchiera di corridoio in proposito. Era sparita, ma che fine avesse fatto non lo sapeva nessuno con esattezza. E comunque, non aveva visto neanche l’ombra di figure femminili al Palazzo, niente che potesse essere anche lontanamente paragonato ad una madre o qualcosa del genere. Era cresciuta con Riku, dunque. Che l’aveva piantata in asso neanche un anno prima. Ascoltò lo sfogo di Iris restando con le bacchette a mezz’aria ed il polso poggiato contro il bordo del tavolo, senza azzardarsi a fare una mossa. Fino a che punto le sue parole corrispondevano ai sentimenti che provava? Era davvero reale, quell’odio che si ostinava ad esprimere ogni volta che il discorso cadeva su quell’argomento?

    E poi…trono di qua, trono di la…era l’argomento che preferiva, sempre abbinato a sua padre. In una qualsiasi altra personal’avrebbe definito un’ ossessione. E forse lo era, forse per lei era inconsciamente il compenso per i legami che aveva perso in modo così repentino. E di nuovo, nella guardia si rafforzava la convinzione che stare così in alto non fosse affatto un privilegio, quanto un peso immenso. Ce l’avrebbe fatta a reggere in quelle condizioni? Ancora per quanto, poteva tirare avanti con tutta quella tensione senza esplodere? Ascoltò le ultime parole su Kuro con le sopracciglia aggrottate, non le piaceva che quella persona venisse vilipesa in qualunque maniera: tra i nobili che aveva conosciuto, era quello che preferiva. Possibile che, a quei livelli, neanche l’amicizia potesse considerarsi autentica? Annuì silenziosa e si infilò in bocca un altro calamaro. Che brutta storia…
     
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    MESE 10, GIORNO 8, POST 17 (sett), sera

    [(#FF007F) EXP 154.300 (15r50x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 850, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



    "Mi ha piantata in asso" brontolò, proseguendo il suo discorso senza più degnare Elanor della minima attenzione: non era a lei che stava parlando, ma a se stessa e aveva bisogno di convincersi che stava facendo la cosa giusta o niente avrebbe più avuto alcun senso e questa, forse, era la cosa che temeva di più... che tutto il suo impegno fosse inutile, che non la portasse da nessuna parte. Aveva capito da tempo di non poter avere una vita normale, ma sapeva di avere la possibilità unica di entrare nei libri di storia e non intendeva lasciarsela sfuggire! "Si è comportato come un bambino. Non gli ho dato il giocattolo che voleva e adesso ce l'ha con me! Continua a dirmi che si fida del mio giudizio e tutto il resto... ma alla fine i fatti parlano chiaro, direi. Non è affatto diverso da tutti quei nobilotti che tiene tanto a distanza, anche lui fa di tutto per imporre le sue idee... se gli fosse importato qualcosa di me mi avrebbe ascoltata, avrebbe cercato di aiutarmi anche se non condivideva la mia linea politica, invece se n'è andato, come tutti" disse con una smorfia di disprezzo. Mangiò l'ultimo calamaro, poi spinse il piatto lontano da sé. Solitamente se ne sarebbe occupato uno dei servitori, ma li aveva congedati tutti, nel timore che potessero ascoltare i suoi discorsi.

    Solo allora sembrò ricordarsi di nuovo che aveva di fronte una persona in carne ed ossa, non una delle preziose statue della sua collezione. La fissò per un breve istante con aria perplessa, poi il suo sguardo si fece improvvisamente attento. "Sai, Elanor, mi sono sempre chiesta una cosa" annunciò, mentre la sua mente vagava all'indietro nel tempo, ad almeno dieci anni prima "io non ho avuto scelta: sono figlia unica, una dominatrice precoce, discentente da generazioni di Signori del Fuoco... era destino che un giorno portassi la corona e fin da quando ero piccola non ricordo un solo momento in cui non ci fosse qualcuno a spiegarmi cosa deve fare un Signore del Fuoco, come si comporta un Signore del Fuoco. Lo stesso vale per Len Shu e Shibao: sono figli cadetti, non avrebbero mai ereditato dai loro genitori e la loro unica alternativa era tra tentare la carriera militare o diventare Saggi del Fuoco" disse con un certo disappunto nel nominare i Saggi. A suo avviso non era affatto una professione dignitosa. "Ma voi no. Tu e la tua squadra... voi avete scelto di entrare nell'esercito. Perché sopportare tutti quegli allenamenti massacranti per niente? Io dovevo per forza essere la dominatrice migliore della nazione... ma a voi che differenza fa?" chiese con sincera ingenuità.
     
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    [EXP: 23.640 exp (15r50x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco/stiletti (8)]

    MESE 10, GIORNO 8, POST 24 (sett), sera

    …doveva essere il suo momento di sfogo…parlava ininterrottamente da..un quarto d’ora, ormai? La cosa paradossale era che, se si fosse trattato di Ty Lo, a quest’ora avrebbe già cercato di levarsela dai piedi. Però non si trattava esattamente di lei, ma del Signore del Fuoco: era stupefacente come potessero cambiare le prospettive…e la pazienza, a seconda dell’interlocutore. Con chi parlava di solito, quando voleva sfogarsi in quel modo? E soprattutto, era normale che si aprisse in quel modo con un suo subordinato? Domande a cui non avrebbe mai dato una risposta: c’era gente disposta a fare carte false per un onore simile, lei non aveva mai chiesto nulla del genere e si ritrovava proprio in quella situazione. Buffo…e sembrava che stesse capitando singolarmente spesso, negli ultimi mesi. Gli Spiriti dovevano essere in vena di scherzi.

    All’improvviso spostò il piatto vuoto da davanti a sé. Elanor guardò incerta l’oggetto: non c’erano servi in giro, si aspettava che lo portasse via lei? Ma ancora prima che potesse chiederglielo sentì di nuovo il suo sguardo insistente su di sé. Altra domanda in arrivo, signori…si salvi chi può…ma anzi, no, questa era decisamente meno…letale…delle altre due. Perché sopportare tutti quegli allenamenti massacranti per niente? Io dovevo per forza essere la dominatrice migliore della nazione... ma a voi che differenza fa?" La guardò in viso, un’altra domanda sincera, a quanto pareva. Altezza, spesso per gente come i miei uomini non ci sono alternative: nascono in luoghi a mala pena definibili come città, con scarsa istruzione, senza altri mezzi su cui contare se non il dominio, per farsi strada. Si arruolano perché dominare il fuoco è quello che sanno fare meglio ed almeno in quello non possono essere ulteriormente umiliati dal resto del mondo: l’esercito ha salvato le loro vite, almeno è così che la vedo. Per me la storia è un po' diversa… aggiunse, abbassando lo sguardo …ma ciò che ci accomuna è che abbiamo avuto l’occasione di sviluppare al massimo i doni che gli Spiriti ci hanno offerto, e questo ci dà delle soddisfazioni enormi concluse con tono deciso, sollevando la testa di colpo. La luce nei suoi occhi era cambiata: era vera fino al midollo, quella frase, e di fatto esprimeva anche il motivo per cui avevano accettato di rischiare le pelle per lei: niente poteva dare più soddisfazione di vedere le proprie abilità sfruttate nella maniera più onorevole.
     
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    MESE 10, GIORNO 8, POST 19 (sett), sera

    [(#FF007F) EXP 154.560 (25r80x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 850, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



    Farsi strada... come previsto. Al popolo interessava solo arrivare sempre più in alto, nonostante Elanor cercasse di negarlo... ma ormai conosceva bene quello sguardo: anche lei, come tutti gli altri, voleva un'influenza maggiore su chi la circondava ed entrare nella scorta del Signore del Fuoco era solo un passo verso il suo scopo. Lanciò un'occhiata delusa in direzione del soldato: "questo prova quanto dicevo. Al popolo interessa solo arrivare sempre più in alto e niente di quanto posso darvi sarà sufficiente ad accontentare questa sete di potere" disse, sospirando come se sentisse sulle sue spalle il peso del mondo intero, come se fosse l'unica in grado di capire veramente, circondata da una massa di idioti armati di buone intenzioni. Non poteva prendersela con loro: non erano in grado di capire...

    "Arriverà il giorno in cui inizierete a disobbedire ai miei ordini, vi lascerete prendere la mano fino a tentare di uccidermi per prendere il mio posto. Questo dillo ai tuoi uomini. Di' loro che governare non è così facile come sembra, che il potere ha un rovescio della medaglia" insistette in direzione di Elanor... anche se in quel momento non era ai suoi uomini che stava pensando, ma a un borghese in particolare. Uno che le mancava da morire. Dall'ultimo messaggio che aveva ricevuto si trovava sull'isola di Ember: era tornato a casa. Chissà... forse l'aveva già dimenticata. A quel pensiero la gelosia le strinse il cuore... probabilmente in quello stesso istante era sulla spiaggia a divertirsi in compagnia di qualcuna di quelle anatre-tartarughe che gli starnazzavano attorno. Strinse il tavolo con una smorfia di disappunto. Non era giusto che lui fosse a divertirsi, mentre lei era sola e il tempo che la separava dall'inconto con i nomadi stringeva sempre di più.

    "Gli Spiriti hanno un senso dell'umorismo davvero crudele a volte" commentò, scuotendo la testa per allontanare quei pensieri. Non poteva lasciarsi condizionare. Si versò del liquore in un bicchierino e ne prese un sorso, cercando di essere superiore e di fingere che non fosse successo niente. Lo sguardo le cadde casualmente sulla candela al centro del tavolo e mentre il liquido le scaldava la gola la sua mente tornò ad alcuni mesi prima, quando aveva conosciuto per la prima volta la ragazza che le stava di fronte. Allora alzò nuovamente lo sguardo su di lei: "com'è nascere senza dominio?" chiese, muovendo appena un dito in direzione della fiamma e subito quella si tinse di azzurro; la luce all'interno della stanza sembrò diminuire all'improvviso. Sarebbe stato tutto più facile se anche lei fosse nata senza dominio... ma ricordava bene il periodo in cui ne era stata privata: si sentiva come se le avessero tolto la capacità di respirare. Davvero era possibile vivere a quel modo? Lei non sarebbe resistita a lungo in quelle condizioni, lo sapeva bene.
     
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  5. Silian
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    [EXP: 24.140 exp (30r100) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme completa Guardia Reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco/stiletti (8)]

    MESE 10, GIORNO 8, POST 27 (sett), sera

    Il capo delle Guardie Reali stette diversi secondi a fissare il piatto, piuttosto risentita per le sue insinuazioni. Come poteva dire una cosa del genere…a lei, per giunta! Le sembrava di aver appena detto quello che pensava, riguardo alla posizione che ricopriva! Ovvio che non poteva garantire nulla per i suoi uomini, al di fuori della lealtà che ci si aspetta da un soldato scelto, ma sentiva quelle affermazioni come profondamente ingiuste…e con quel tono da melodramma, per giunta…soprattutto dopo la fatica che aveva fatto per svolgere gli incarichi che le aveva affidato. Possibile che questo non contasse nulla? Ah già, dimenticava. Quelle ragazzina era capace di accusare di tradimento anche il suo stesso sifu. Ciò nonostante non riusciva davvero a mandarla giù…le lanciò un’occhiata offesa ed aprì la bocca per ribattere, ma forse Iris era troppo presa dai suoi regali pensieri da farci caso: riprese a parlare, e ad Elanor toccò trattenere ancora per un po’ le sue proteste. Il Signore del Fuoco scosse la testa e si versò da bere, tornando ad immergersi nei suoi ragionamenti. Senso dell’umorismo? Ed ora cosa stava blaterando…la guardia tornò a fissare il piatto vuoto con aria torva, poggiando il mento sulle dita intrecciate delle mani. Stava di nuovo riprendendo il filo interrotto delle sue proteste, quando arrivò l’ennesima domanda. "com'è nascere senza dominio?" chiese fissando la candela, che nel frattempo era diventata di un colore blu acceso. Elanor spostò lo sguardo dal dito curato alla fiamma innaturalmente statica della candela. Forse detestava quell’argomento anche più delle insinuazioni di infedeltà.

    Altezza, non so esattamente come rendere a parole quello che penso, ma guardate voi stessa…sospirò, Inclinò un braccio verso il tavolo, lasciando che l’apertura della manica andasse a finire sul piano di legno; diede un leggero scossone all’arto e due lame metalliche scivolarono fuori dalla manica rosso cupo, cadendo sul piano di legno con un tintinnio metallico. Ne raccolse una, tenendola fra le dita per la nappa che ne ornava l’estremità dell’impugnatura: l’arma dondolava nel vuoto con lentezza ipnotica, riflettendo la luce fredda della candela. Sono costretta a contrastare fulmini e palle di fuoco usando degli stupidi pezzi di ferro. Se non batto gli avversari in velocità non ho la minima possibilità di spuntarla con loro. Il ferro fonde ed il legno brucia…niente scontri frontali per noi proseguì cupamente; questo richiede un allenamento duro ed una grande precisione…ma non c’è bisogno che vi dica che non è la stessa cosa, penso di conoscere bene la vostra opinione al riguardo concluse. Con un movimento fluido raccolse gli stiletti dal tavolo e li fece sparire di nuovo nella manica.

    Respirò a fondo, prima di aprire di nuovo bocca. Altezza, con tutto il rispetto, credo ancora di non comprendere il vostro ragionamento…dal punto di vista di una semplice guardia la vostra posizione non è tra le più attraenti. Mi spiego: siete costretta ad assumere dei soldati scelti perché c’è sempre qualcuno che vuole uccidervi…e dovete comunque temere per la vostra vita, perché anche le vostre guardie potrebbero volervi eliminare per scopi personali. Qualunque sete di potere si spegnerebbe, se si rendesse conto di questo fatto. Inoltre, come Wen non avrebbe saputo fare nulla di buono per la Nazione, così accadrebbe per chiunque cercasse di eliminarvi con la forza. Non ci sarebbe nulla di buono nel farsi governare da un barbaro: da qualunque punto di vista, proteggere la vostra vita rientra nel nostro interesse spiegò pacatamente. Come se ad Iris importasse qualcosa…ma tanto valeva la pena tentare.
     
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    MESE 10, GIORNO 8, POST 21 (sett), sera

    [(#FF007F) EXP 154.730 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 850, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



    Iris ascoltò le parole del soldato, poi annuì gravemente, squadrandola con sufficienza: "credo che la mia vita sarebbe stata molto più felice se il dominio non avesse fatto di me l'erede al trono" rispose, osservando Elanor che faceva nuovamente sparire i suoi stiletti "d'altra parte preferirei mi uccidessero, che vivere nelle tue condizioni" ammise, lasciando andare il controllo sulla fiamma che tornò subito del suo colore naturale. "Un giorno succederà... sono troppo in vista, chiunque abbia qualche aspirazione politica tenta di farmi fuori, chiunque non condivida la mia politica tenta di farmi fuori e perfino i miei amici diventano nemici da un giorno all'altro! Io non voglio morire, Elanor! Ma continuano! Tutti quanti! Basta che volto le spalle un istante e sono lì! Quando sono in visita ai governatori, a palazzo, perfino qui sulla mia nave! Perfino Antk!" sbottò, dimenticandosi che probabilmente la sua interlocutrice non aveva la minima idea di cosa stesse parlando. "Io non ce la faccio più" ammise, sentendosi quasi svuotata da quello sfogo... ma Elanor che poteva farci? Scosse la testa. Niente. Non aveva senso parlare con lei, con una popolana, non poteva capire davvero cosa significava essere il Signore del Fuoco. Nessuno poteva capirlo.

    Ripensò a suo padre. Chissà che fine aveva fatto. Probabilmente non l'avrebbe mai ammesso ma, in quel momento, le mancava. Lui avrebbe saputo cosa fare, lui ci era passato. Tornò con la mente a diversi anni prima, quando ancora potevano definirsi una famiglia e proprio non riusciva a capire cosa fosse andato storto: le loro discussioni si erano fatte sempre più violente, finché avevano cominciato a diventare fini a se stesse. Si erano spinti troppo oltre, tutti e due. Non poteva tornare sui suoi passi, non poteva permettere a suo padre di riprendersi il trono perché ormai lui non pensava più al bene della nazione, ma solo a trovare nuovi modi per ferirla... ma se solo avesse potuto tornare indietro!
     
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  7. Silian
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    MESE 10, GIORNO 8, POST 28 (sett), sera

    Stavolta l’aveva ascoltata? Pareva di si: annuiva, ma non sembrava particolarmente felice di quello che aveva sentito.
    "d'altra parte preferirei mi uccidessero, che vivere nelle tue condizioni". Proprio carina, questa…le sarebbe venuto da ridere, se non fosse stato per la situazione. Lei non era felice di doversi adattare a delle volgari armi…ma preferiva di gran lunga vivere, che farsene un problema così grosso. Bastava pensare a Huizong per avere una prospettiva corretta della situazione: ancora non si arrendeva, nonostante non avesse più l’uso delle gambe. Anzi, aveva anche provato a farle quello scherzetto con la balestra, appena ne aveva avuta l’occasione. D’accordo, avrebbe preferito saper sparare fuoco dalle mani…ma in fondo, gli Spiriti fino a quel momento erano stati generosi con lei.

    “…Io non voglio morire, Elanor! Ma continuano! Tutti quanti!...” La fissò con espressione grave. Forse quello era lo sfogo peggiore che avesse avuto durante la serata…"Io non ce la faccio più". Diamine…se fosse stata Kazuya a lamentarsi in quel modo, avrebbe saputo cosa fare. Bastava un abbraccio (anche se, personalmente, detestava quel tipo di gentilezze) ed una pacca sulla spalla. Ci voleva del tempo, ma spesso bastava quello per curare le ferite peggiori. Con Iris…beh, la sola idea di avvicinarsi a lei a meno di mezzo metro rasentava il suicidio. La guardò senza poter fare un accidente, dato che anche le parole sembravano essere inutili con lei. E il non poter fare niente non era tra le sensazioni che preferiva. Ovviamente, non passò neanche per l'anticamera del cervello che potessero essere, almeno in parte, delle banali paranoie...

    Era un dato di fatto: chi poteva ancora dire che governare una Nazione fosse un incarico appetibile?! Assassini dietro ogni colonna, famiglia inesistente ed una torma di nobilotti da accontentare, per non trovarseli col pugnale alla mano nottetempo, anche loro. Chiunque fosse questo Antk, doveva essere stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, a sentire il tono con cui aveva pronunciato il suo nome. La vide di nuovo scuotere la testa. Non voleva pensare a quanti pensieri dovevano essere stipati in quella testolina. Tirò fuori di nuovo una delle sue lame e giocherellò nervosamente con la nappa che penzolava in fondo all’arma. Speriamo che la famiglia reale abbia una resistenza maggiore alla tensione rispetto al popolo, o questa ce la giochiamo in due mesi al massimo…e non posso fare nulla per impedirlo.


    Edited by Silian - 29/9/2011, 21:13
     
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    MESE 10, GIORNO 8, POST 22 (sett), sera

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    Iris sentì che le lacrime cominciavano a salirle agli occhi, ma le trattenne, scattando in piedi... e quando fu in piedi si guardò attorno spaesata, si chiese cosa ci stava facendo lì, nella sua cabina, a discutere insieme a una popolana. Cosa le era venuto in mente di metterla a capo della sua scorta? Cosa voleva che facesse? Si allontanò in direzione della porta, presa dai suoi pensieri, poi tornò indietro. Sapeva esattamente cosa voleva da lei e sapeva perché per quell'incarico l'aveva preferita a tutti gli altri nobili, sicuramente meglio addestrati e con referenze superiori. Elanor l'aveva colpita, le aveva portato rispetto prima ancora di scoprire che lei era un membro della famiglia reale. Aveva dimostrato una lealtà rara e perfino adesso se ne stava in silenzio ad ascoltarla invece che iniziare a blaterare scuse e suggerimenti, come avrebbe fatto qualunque nobilotto. C'era qualcosa in lei di diverso, che spingeva il giovane signore del Fuoco a darle una fiducia che non avrebbe accordato a nessun altro.

    Iris tornò sui suoi passi, fino al trespolo dove Riku era posato in attesa. Perfino lui si fidava... e Riku non aveva mai sbagliato. Trattenne un sorriso amaro, nel ripensare al motivo per cui gli aveva dato il nome di suo padre. Era stato il suo ultimo regalo di compleanno, prima che lui decidesse di esiliarla e il loro rapporto diventasse insanabile. Era così che vedeva suo padre, un tempo. Accarezzò il falco e allungò il braccio verso di lui, in modo che potesse sistemarsi sul suo bracciale: aveva intenzione di portarlo fuori. La cabina non era certo un posto adatto a un simile uccello: era come costringerlo tutto il giorno in una grande gabbia e Iris sapeva bene come ci si sentiva... non avrebbe mai imposto niente del genere al suo piccolino... ma prima aveva una cosa da mettere in chiaro. Fissò il comandante delle guardie dritto negli occhi, scrutando il suo volto in cerca di un cenno di esitazione: "Elanor... noi siamo amiche?" chiese titubante.
     
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    MESE 10, GIORNO 8, POST 29 (sett), sera

    Iris scattò in piedi come punta da un’apescorpione e sembrava allarmata da qualcosa: girava lo sguardo come alla ricerca di qualcosa. La guardia, di rimando, si alzò immediatamente dal cuscino, cercando di non perdere la stabilità: aveva le gambe addormentate dopo tutto quel tempo che stava seduta. C’era forse qualcosa che non andava? Eppure non volava una mosca là dentro. Aumentò la presa sullo stiletto, facendone scivolare un secondo nell’altra mano, a scopo precauzionale. Anche se era piuttosto ridicolo…nessuno poteva forare le pareti di metallo delle cabine, e per entrare bisognava passare dalla porta. Chiunque lo avesse fatto, sarebbe stato sotto tiro…piuttosto stupido…ma no, avrà sentito un rumore salire dalla sala macchine, può capitare in una nave così grossa…

    La ragazzina si diresse a grandi falcate verso la porta chiusa della sua cabina, senza una parola. Altezza…? Chiese a bassa voce Elanor, chiedendosi cosa diamine stesse succedendo, tale da giustificare un comportamento simile. Invece, senza rispondere, la vide avvicinarsi al trespolo del falco e prenderselo sul polso come se niente fosse, accarezzandolo affettuosamente. Cosa dicevo a proposito del nervosismo…? Si chiese, prima che Iris si voltasse e la fissasse negli occhi, come per leggerci qualcosa. "Elanor... noi siamo amiche?" Oh. Ma che…che cosa…diamine, doveva sentirsi veramente uno straccio per fare una domanda del genere ad una vile plebea…vederla così faceva quasi dimenticare tutto quello che aveva combinato fino a quel momento. Non riuscì comunque ad evitare di rispondere allo sguardo dell’altra con un’occhiata stupefatta. Si inchinò brevemente. Altezza, sono una popolana…ma se lo desiderate, ne sarei onorata. Tornata in posizione eretta, scrutò il viso di Iris per capire cosa le fosse saltato in mente.

    Non poteva esattamente immaginare cosa volesse dire “essere amica” del Signore del Fuoco, aveva imparato da tempo che avevano categorie mentali piuttosto differenti l’una dall’altra. Forse si era di nuovo messa nei pasticci, ed alla prossima occasione in cui si fosse sentita in pericolo, Iris avrebbe potuto tranquillamente sfoderare le sue paranoie e mandarla a morte…o forse era l’occasione per darle una mano, dopotutto. Erano comunque legati a lei, e l’idea che un nobilotto come Shibao potesse rivestire quel ruolo era abbastanza repellente. Anche più dell’idea di poter fare qualcosa e non farla per semplice paura.
     
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    [(#FF007F) EXP 154.880 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 850, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



    Alla risposta di Elanor lo sguardo di Iris si illuminò all'improvviso, mentre sul suo volto apparve un insolito sorriso felice, che durò appena un istante. Si rendeva perfettamente conto della situazione: "lo so... è meglio che non si sappia in giro" decise prudente. Aveva agito d'impulso, era una pessima mossa dal punto di vista politico, ma non era pentita. Ne aveva bisogno e sentiva che Elanor era la persona giusta, anche se era di una classe inferiore, anche se non era una dominatrice. Riku si agitò sul suo braccio, puntando con il becco in direzione della porta. Doveva aver già capito che la sua ora d'aria era arrivata e adesso voleva uscire per librarsi nel cielo notturno, sotto quella luminosa luna piena.

    Con la mano libera carezzò il falco, che si calmò, poi tornò a rivolgersi al soldato, senza sapere bene cosa altro dire. "Puoi chiamarmi Iris" concesse con un leggero imbarazzo nella voce: si trovava tutti i giorni a dover decidere del destino del mondo, dove mandare un plotone, come sanare una rivolta... ma situazioni del genere non sapeva bene come affrontarle. A quel pensiero si sentì a disagio e sbuffò infastidita: non era affatto dignitoso per un Signore del Fuoco mostrarsi in quello stato. Si morse la lingua e abbassò lo sguardo sul falco, cercando qualcosa di intelligente da dire. "Riri... deve fare il suo giro. Seguimi" ordinò e senza rivolgere nemmeno un'occhiata a Elanor spinse la porta e si infilò fuori. Non c'erano guardie all'esterno, come aveva ordinato, così si infilò a passo rapido nel corridoio che portava al ponte: era ormai tardi e a parte loro non girava anima viva. Iris mosse il braccio verso il cielo e subito il falco spiccò il volo, alzandosi sempre più in alto, fino a scomparire nella notte. Iris raggiunse il parapetto e lì si appoggiò, fissando il mare: attorno a loro non si potevano scorgere altro che onde: ancora due giorni di viaggio, poi avrebbero finalmente raggiunto il tempio.
     
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  11. Silian
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    [EXP: 24.450 exp (15r50) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme Guardie Reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco/stiletti (8)]

    MESE 10, GIORNO 8, POST 30 (sett), sera

    Momento di silenzio imbarazzato. Oh si, doveva essere veramente sconveniente avere una popolana come amica…veniva un po’ da ridere, a dire la verità: sembrava chissà quale compromettente e scomodo segreto di Stato! Per un attimo, quando aveva sorriso, era apparsa la ragazzina che avrebbe dovuto essere, se non avesse avuto quel peso sulle spalle. Chi poteva saperlo, come sarebbe venuta su con una famiglia “normale”. Magari, quella sua mania di arrostire i potenziali nemici non si sarebbe manifestata in modo tanto violento. Si sarebbe potuta trovare un ragazzo ed andarsene a spasso per il mercato, tutti i finesettimana. Alla sua età, Elanor stava ancora ai corsi di calligrafia della scuola pubblica, ed iniziava soltanto a pensare di piantare tutto ed arruolarsi. Lei invece aveva un esercito, una flotta navale ed una aerea, e doveva tirare avanti una roba che neanche quell’omuncolo del suo Preside poteva sognarsi, a cinquant’anni passati.

    Di nuovo silenzio. "Puoi chiamarmi Iris". Solo in privato, però…altrimenti Huizong chi lo sente? Il falco iniziava a protestare, per fortuna, e la sua padrona sembrava altrettanto ansiosa di dare un taglio a quel momento stranissimo e prendere un po’ d’aria. Manco a dirlo, non vedeva l’ora di uscire da quella stanza…si stava già riempiendo di ricordi, quel posto. Seguì Iris, chiudendo alle sue spalle le porte che lei apriva. L’aria notturna era più fredda, quella sera. Il Tempio del Sud era molto più vicino al Polo, rispetto alle loro isolette vulcaniche, e si sentiva…il capo delle guardie si avvoltolò nel mantello, prima di iniziare a sentire veramente freddo. Il mare era color petrolio, e dove veniva colpito dai raggi della luna brillava, come coperto d’argento. Si appollaiò sulla balaustra, fissando assorta le onde. Gli ultimi sviluppi non l’aiutavano molto, con la storia dei nomadi. Se non ricordava male, Liang abitava nei templi delle monache, quindi non in quello a cui erano diretti. Bisognava sperare in un improbabile aiuto degli Spiriti affinché i nomadi accettassero, soprattutto dopo quelle invasioni. Non avrebbe fasciato la testa prima di rompersela…ma aquesta nuova amicizia avrebbe potuto creare grossi problemi, in un futuro non troppo immediato.

     
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    MESE 10, GIORNO 8, POST 1 (ott), notte

    [(#FF007F) EXP 154.930 (15r50)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 850, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



    Poteva sentire la presenza di Elanor accanto a lei, sentì i suoi passi sul pavimento metallico, mentre a sua volta raggiungeva la balaustra, ma non disse niente. Rimase a fissare il mare per alcuni lunghi istanti, impegnando la mente nella ricerca di Riku, senza sapere cosa dire, né cosa fare in situazioni del genere. "Cosa fanno di solito le amiche?" si chiese. Non aveva mai avuto amiche della sua età... amici sì, ma non era la stessa cosa. La governatrice Lien le aveva detto che le ragazze non fanno le stesse cose che fanno i maschi, non si divertono a combattere tra loro: chiacchierano, prendono il té, dipingono o si danno alla musica e al ricamo; tutte cose che, però, Iris non aveva avuto il tempo di imparare a fare. Si mordicchiò un labbro, seccata. Doveva esserci qualcosa che... sorrise, allontanandosi leggermente dal parapetto.

    "Elanor, guarda questo" disse. Sul ponte non c'era nessuno e erano abbastanza vicine alla struttura dove si trovava il ponte di comando da non poter essere scorte dall'alto della cabina. Ciò nonostante Iris si guardò in giro per accertarsi che non ci fosse nessuno e solo quando non sentì altro che i rumori del motore si decise finalmente a rilassarsi. Fece cenno a Elanor di stare indietro, poi allungò le braccia di fronte a sé, portandole dal basso verso l'alto, per creare un muro di fiamme blu. Durò solo pochi secondi, poi gran parte del muro si dissolse, lasciando posto a un drago di fuoco, lungo quasi cinque metri e incredibilmente dettagliato, dal muso e dalle piccole ali, strette lungo il corpo, alla lunga coda che si agitava, quasi fosse vivo.

    Iris tenne la mano destra ferma, dritta in direzione del drago, mentre alzò la seconda verso il cielo: contemporaneamente le fauci del drago si spalancarono e, quando la ragazza espirò, una fiammata si liberò dalle zanne del rettile, disperdendosi in direzione del mare. Un dolore intenso alla schiena ricordò a Iris le raccomandazioni del medico e subito lasciò che le fiamme si dissolvessero, tornando ad appoggiarsi al parapetto. "Questo non dirlo in giro" disse a Elanor con voce incerta. "Voglio dire... sono il Signore del Fuoco e con il mio dominio posso fare quello che mi pare, senza che nessuno osi protestare... ma non è molto onorevole usarlo così, è una cosa da artisti di strada" spiegò, ben sapendo che Elanor non poteva conoscere i rituali e le tradizioni della corte.
     
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  13. Silian
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    [EXP: 24.550 exp (30r100) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco/stiletti (8)]

    MESE 10, GIORNO 8, POST 1 (ott), sera

    Starsene lì, sull’orlo dell’abisso di pece che muggiva contro lo scafo, era una sensazione inebriante. Era tutto più grande di te: dall’abisso d’acqua sul quale volavi, il rombo dei motori nel ventre della nave, il vento gelido che frustava la pelle del viso e tormentava i capelli, stretti nella pettinatura che aveva voluto imporre loro a forza. Le raffiche notturne toglievano il fiato, quando colpivano il viso. Se non fosse per il fatto che di lì a poco si sarebbe presa un raffreddore con i fiocchi, sarebbe potuta restare là fuori per tutta la notte. Ma quella sera era un po’ particolare, vista la compagnia che aveva lì, sul ponte.

    Non riusciva a lasciarsi andare del tutto alla corrente di pensieri che la portava via di solito, quando raggiungeva la sua postazione: una consistente porzione della sua mente era saldamente ancorata alla figura taciturna che si affacciava affianco a lei. Che doveva fare? L’etichetta imponeva di non aprire bocca senza permesso…ma nel suo caso c’era qualche eccezione? Si aspettava che fosse lei, ad iniziare a parlare? O non aveva nessuna intenzione di rivolgerle la parola, in quel momento? Forse doveva chiederglielo? Naaah, sarebbe stato imbarazzante…

    Un movimento: "Elanor, guarda questo" poi esitò, come se stesse aspettando qualcosa. E poi fece apparire quel dragone dal muro di fuoco. La guardia fece un paio di passi indietro e si mise una mano davanti al viso, per ripararsi dal calore che arrivava in vampate fortissime dalla scultura animata. Se non fosse stato per l’aria calda che sembrava uscire da un formo, sarebbe rimasta a bocca aperta (bocca che invece restò ben chiusa, per evitare di seccarsi del tutto). Sbirciò tra le dita, per non perdersi il getto di fiamme che l’animale stava sputando dalle fauci luminose…poi tutto scomparve, come d’incanto. Ci mise un po’ ad abituarsi di nuovo all’oscurità che le circondava…sbatté gli occhi per diversi secondi, mentre delle luci abbaglianti le danzavano tutt’intorno. "Questo non dirlo in giro" disse la voce ancora incorporea di Iris. Certo, che questi nobili erano un vero strazio…come potevano negare ogni genere di svago a chiunque? “Era…bellissimo, davvero” rispose Elanor con un tono di voce basso ed ancora stupito. Ci pensò su per un attimo…”però…non è giusto…” brontolò a mezza voce, lasciando la frase a metà.

    E che cavolo, neanche il dominio potevano usare? Insomma, se era quello la prerogativa principale di un nobile, non doveva forse essere affinato come l’arte della calligrafia, per esempio? “Se è vero che le arti hanno l’aspirazione di raggiungere la bellezza, ed anche il Dominio è un’arte, penso che dovrebbero saperle fare tutti, queste cose. Non è detto che ci riescano ovviamente…” e lanciò un’occhiata eloquente ad Iris (ovvio, sfidava chiunque a raggiungere il suo livello) “Ma con tutte le schifezze che si vedono durante gli Agni Kai, curare un po’ la forma sarebbe un bene per tutti. O forse è meglio che chiuda il becco, visto che non c’entro nulla né col fuoco, né con la nobiltà” concluse ridacchiando. Ci pensò ancora, incrociò le braccia e poggiò la schiena contro la parete del ponte di comando. “Ma…per caso, avere qualsiasi tipo di svago è parimenti lesivo del proprio onore? Voglio dire, vi è permesso divertirvi di tanto in tanto o l’etichetta vi nega anche quello?” Chiese, cercando di mimetizzare il tono polemico dietro una decisa patina di cortesia. “Da quello che vedo, ci manca solo che abbiate regole che impongano come respirare o come sbattere le palpebre. Ma immagino che ci siate abituata…” concluse, per evitare di appesantire il tono.
     
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    MESE 10, GIORNO 8, POST 3 (ott), notte

    [(#FF007F) EXP 155.140 (25r80x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 850, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



    Iris ridacchiò, divertita dalle affermazioni di Elanor: "beh, a dire la verità tu respiri in modo del tutto errato, dovresti distendere il diaframma più verso il basso" spiegò, posandosi una mano sull'addome e prendendo un respiro profondo, nel tentativo di far capire a Elanor cosa intendeva... ma di nuovo una fitta intensa alla schiena la costrinse a lasciar stare. Si ricompose rapidamente "ma ce lo insegnano più che altro perché serve per un corretto dominio del fuoco, quindi immagino che tu possa respirare come preferisci" decise, stringendosi nelle spalle "vedi, il dominio è un dono degli Spiriti ed è tanto più potente quanto più la loro forza è presente nel dominatore. Per queso è un segno di orgoglio nascere dominatori e di vergogna avere un figlio non dominatore, significa che hai fatto qualcosa che non va e gli Spiriti hanno voluto punirti... non per niente il Signore del Fuoco è per tradizione il dominatore più potente della nazione... e se qualcuno fosse più potente di lui ha il diritto di sfidarlo per reclamare il trono. Considera che, nonostante questo, la mia famiglia governa la nostra nazione da oltre 400 anni" si vantò e subito abbassò lo sguardo. Una dinastia longeva, ma che sarebbe finita con lei, se lo sentiva: "ma non durerà a lungo. Il fratello di mio padre non era un dominatore. Ora sta a me cercare di cambiare le cose, riportare la nostra Nazione agli antichi fasti, prima che sia troppo tardi...".

    Scosse la testa, allontanando quel pensiero "ad ogni modo, credo che tu abbia un'idea un po' confusa degli Agni Kai... come del resto tutti. Ormai perfino i nobili chiamano gli Agni Kai per futili motivi, ma non sono un trofeo da conquistare, per fare a gara a chi ne ha vinti di più. Chiamare un Agni Kai significa invocare il giudizio degli Spiriti: non è il dominatore più forte a vincere, ma colui che è nel giusto. Questo in teoria. In realtà credo che gli Spiriti si siano stufati di occuparsi di simili questioni, solo una volta..." si interruppe un istante, voltandosi per osservare il mare: non sarebbe riuscita a confessare una cosa del genere fissando Elanor. "...una volta l'ho sentito davvero. Quando ho sfidato Rozul. Ero stanca, ferita dopo che le sue guardie avevano tentato di uccidermi e lui era un dominatore potente, più di me; eppure ho vinto. Non so spiegarlo in altro modo: gli Spiriti volevano che io diventassi Signore del Fuoco. E' arrivato il mio momento" decise, aggrappandosi saldamente al parapetto, poi fece un passo indietro, tornando a fissare Elanor con un sorriso stampato sul volto: "Svago? Beh... posso andare a teatro, partecipare alle occasioni mondane... ma lì devi sempre stare attento ad andare solo a quelle organizzate dai tuoi sostenitori e alcune sono di una noia mortale... poi c'è il Pai-Sho, i combattimenti..." elencò, contando sulle dita di una mano. Arrivata a quel punto però dovette interrompersi, perché non aveva la minima idea di cosa altro aggiungere. Fece una smorfia, tornando ad abbassare nuovamente la mano "comunque in privato posso fare quello che mi pare... a Palazzo ho delle terme tutte per me, poi una villa a Ember con un giardino enorme tutto attorno e una lingua di sabbia protetta dagli scogli per prendere il sole..." raccontò, vantandosi di tutto quello che possedeva.
     
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  15. Silian
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    [EXP: 24.650 exp (30r100) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme guardie reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco/stiletti (8)]

    MESE 10, GIORNO 8, POST 2 (ott), sera

    Davvero?! Esclamò Elanor, piazzandosi una mano sulla pancia per controllare il movimento del diaframma. Provò ad imitare il respiro di Iris, aggrottando le sopracciglia. Che cosa cambiava, esattamente? Quando cercava di fare un respiro più grande, si alzavano le spalle ma alla fine non si schiodava niente più in basso. Ci avrebbe pensato più tardi, magari poteva chiedere a Li se le dava qualche dritta. Perché nel frattempo l’altra aveva ripreso a parlare: l’idea della punizione degli Spiriti, a dire il vero, era abbastanza impressionante…non l’aveva mai vista sotto quell’ottica. Soprattutto perché ai suoi non era mai pesato un granché, quel difetto. Anzi, per niente…pensavano che fosse lei quella fissata. Non le piaceva pensare ai suoi genitori come delle persone disoneste o miscredenti…insomma, erano due bravi genitori e facevano il loro lavoro in modo onesto, l’avevano sempre portata al tempio durante le celebrazioni…non poteva essere colpa loro. Probabilmente era la mescolanza del sangue, il problema. A meno che lo stesso Regno della Terra non avesse spiriti che se la prendono con chi abbandona la propria casa. Ed anche in quel caso la faccenda si sarebbe spiegata. Uff…era faticoso fare considerazioni su cose di cui capiva tra poco e niente.

    E beh, degli Agni Kai capiva ancora meno, anche se era chiaro da tempo che quegli scemi dei nobili non fossero all’altezza del nome che invocavano nelle loro sfide. Almeno un po’ di colpo d’occhio l’aveva sviluppato, mentre sbirciava gli allenamenti. Era affascinante conoscere tutte quelle cose, soprattutto da chi le aveva provate sulla pelle. Poi, all’improvviso, era già arrivata l’ora di cambiare argomento. Dalla tensione di pochi istanti prima, era già passata ad elencare dettagliatamente le maniere in cui poteva prendersi una pausa…era buffo vederla parlare in quel modo, dopo tutta l’inquietudine di pochissimo tempo prima. Forse le ci voleva proprio, una vacanza…. La maggior parte delle persona sarebbe schiattato d’invidia nell’ascoltare quel resoconto vacanziero, ma se solo avessero immaginato a quale presso si poteva godere di quei benefici, probabilmente sarebbe passata la voglia a tutti. Ovvio, le terme in casa erano una favola…ma che gusto c’era, se dovevi stare da sola? Col terrore che qualcuno armato di coltello stesse in agguato dietro una colonna? A quel punto non era meglio, potendo scegliere, starsene in compagnia davanti ad un falò? Ci si sbellicava dal ridere tute le volte, tra un boccale ed una battuta, senza contare che con degli amici avevi sempre chi ti copre le spalle. Ma questo non avresti potuto pensarlo, se non avessi toccato con mano lo stato in cui si trovava “la fortunata sovrana” in questione. “Bello!” cinguettò Elanor “Ma da quando è che non vi prendete una pausa? Mi siete sembrata piuttosto…provata, in cabina. Quando questa storia sarà finita, forse, non sarebbe il caso che vi prendeste una vacanza? O almeno, è quello che farei io dopo un periodo massacrante come quello al Polo” spiegò alzando le sopracciglia. “Che succede, poi, quando il Signore del Fuoco va in ferie? Ci pensa Huizong a sbrigare le sue faccende o fare tutto da Ember? In quel caso ci sarebbe ben poco da riposarsi” considerò, poggiandosi con un gomito al parapetto.
     
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