Nomadi dell'Aria

Posts written by Einlar

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    [#339966] Einlar (N°EXP), Atk D: 750 Def D: 750 Vel: 300 Ev: 200

    CITAZIONE
    1) A (nome PG) B (Isamu) C (Désefa) D (Kiteng) E (nome PG)
    2) A (Ruhan) B (nome PG) C (nome PG) D (nome PG) E (nome PG)
    3) A (nome PG) B (nome PG) C (nome PG) D (nome PG) E (nome PG)
    4) A (nome PG) B (Haroo) C (nome PG) D (nome PG) E (nome PG)
    5) A (nome PG) B ( Einlar) C (Milying) D ( Bart) E (nome PG)

    Una pausa di mezz'ora e un volo basso verso il campo di palla in aria. La fasciatura alla zampa del bisonte Vento è ancora stretta e impiastricciata di un unguento verdognolo. "Vai così, amico, con calma!"
    Mi hanno assicurato che non ci sono soldati del fuoco nelle vicinanze. L'orizzonte è libero, l'isola in vista. Qualche minuto al massimo di traversata in volo. "Probabilmente gli altri sono già arrivati" Non me la sento di spronare Vento in avanti. Ha già fatto un buon lavoro ad arrivare fin qua.
    Atterro giusto in tempo per il discorso iniziale, un secondo per controllare la fasciatura di Vento e mi fiondo al campo di palla in aria. Squadra dei "Lemuri pelati". Salgo su uno dei pali, vicino alla porta del nostro campo. "L'obiettivo è fare centro con la palla" mi ripeto. Il cerchio appare fin troppo lontano. Sospiro. "Calma"
    Un membro della mia squadra avanza, è il mio turno. Chiudo gli occhi, mi figuro mentalmente il campo. "Perfetto!" Anche se ancora un po' indeciso, dopo un certo quantitativo di esitazione, saltello sul palo successivo.

    CITAZIONE
    1) A (nome PG) B (Isamu) C (Désefa) D (Kiteng) E (nome PG)
    2) A (Ruhan) B (nome PG) C (nome PG) D (nome PG) E (nome PG)
    3) A (nome PG) B (nome PG) C (nome PG) D (nome PG) E (nome PG)
    4) A (Einlar) B (Haroo) C (nome PG) D (nome PG) E (nome PG)
    5) A (nome PG) B (nome PG) C (Milying) D ( Bart) E (nome PG)

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    Iscrivo il mio PG Einlar :D
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    [830 Einlar (#339966): n° exp (35r100)] [DENARO: 0 monete NdA DEPOSITATO: 1000 monete [+] NdA ABBIGLIAMENTO: Tunica gialla da novizio con annessa mantellina, stretta alla vita da una cintura arancione] [EV: 200, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 17 Post 14 Primo pomeriggio

    Sto tornando alla camera. Mi hanno concesso una giornata libera, per riprendermi dal lungo viaggio. Le lezioni del dominio riprenderanno appena sarò pronto, e soprattutto quando mi sarò ambientato nel tempio. I ricordi riaffiorano velocemente, la vita si acquieta. "Finalmente... pace." penso, fra me e me. Eppure una nota dissonante, un qualcosa di sbagliato aleggia nella mia mente. Lo ignoro.
    La polvere svolazza fuori dalla finestra, mentre termino il lavoro di risistemazione della camera. I vestiti sono stati lavati e asciugati, così come le coperte e le tende. Mi siedo sul letto, una goccia di sudore cola dalla fronte.Potrei star lì, a riposare. Ma non è quello che voglio.
    Apro l'armadio, in cerca dello strumento. Lo trovo nascosto in un angolo, dove, anni prima, l'avevo lasciato. Lo sollevo e lo metto al centro della stanza. Poggio un dito su una fessura. Il colpo d'aria fa fuoriuscire una montagna di polvere, che va ad imbrattare il soffitto.
    Mi alzo, prendendo lo strumento, avvicinandomi alla finestra. Le poche persone che camminano, nel vialetto sottostante, vedono il sole oscurarsi per qualche istante. Impaurite, si girano, esattamente nel momento in cui tiro le tende. La stanza sprofonda nella penombra.
    Le dita scorrono sui fori. Ognuno di essi aziona due canne, che producono dei suoni. Dopo qualche breve melodia casuale sento il bisogno di cercare lo spartito. Dove l'ho lasciato?
    Spalanco di nuovo l'armadio. I vestiti sono al loro posto, alcune carte stropicciate sono sparse sul fondo ligneo. Le raccolgo. Schizzi di macchine, ingranaggi, tubature, con annotazioni in una grafia veloce e quasi illeggibile. Alcuni dei fogli sono strappati e le parti mancanti scomparse chissà dove. Ma lo spartito non è lì.
    Controllo sul letto, sotto le coperte, sopra l'armadio, dentro un vaso decorativo, sotto il tappeto, vicino alla porta, tra le tende. Niente. Osservo anche sotto il letto, quasi senza speranza. Nel buio, un riflesso mi avverte della presenza di un oggetto. Allungo la mano. Le dita intrappolano un qualcosa di appuntito e rovesciano una boccetta di inchiostro. La mano si tinge di nero. "Maledizione!" penso, mentre cerco di risistemare la boccetta. Quando la tiro fuori, vedo che una buona metà del suo contenuto è stata rovesciata. Tiro fuori il pennello, con un'estremità appuntita per i segni più sottili. Allungo ancora la mano, speranzoso. Tocco un foglio, umido d'inchiostro. Lo tiro fuori. È lo spartito, per buona parte coperto di nero.
    Spalanco di nuovo le tende. La ventata spruzza l'inchiostro che, dal foglio, finisce nel viale sottostante. Si è un po' pulito.
    Le note sono ora leggibili. Ritorno allo strumento, la stanza nella penombra. Le prime canne fischiano una nota. La canzone è dolce e melodiosa, armoniosa e pacata, tranquilla, dalla tonalità alta e dai suoni lunghi. È esattamente per questo che l'ho intitolata "L'autunno".
    La melodia finisce d'un tratto. Giungono rumori da fuori. Incuriosito, lascio perdere la musica e apro la porta, avventurandomi nel corridoio. Potrei chiedere del consiglio. Chissà dov'è finito Riku. Scuoto la testa un secondo, incerto. Dopo qualche istante, sto avanzando nel tempio.
    Dove sarà il monaco Schiazu? Immagino nel suo giardino, a meditare. Ed è lì che mi sto dirigendo. Mi preparo mentalmente una scusa. Non posso dire che sono lì per chiedere di Riku... ma... potrei domandare qualcosa riguardo ai maestri, o ai miei compagni. Oppure non so, mi inventerò strada facendo.
    I miei passi risuonano nella pietra. Esco dall'edificio, mi districo fra le vie del tempio. A destra, sinistra, di nuovo a destra e poi ancora a destra. O era a sinistra? Confuso, mi fermo su un piccolo spiazzo di terreno.
    Non mi sarò già perso! Faccio un giro su me stesso, mentre guardo le strade. Le nuvole non preannunciano niente di buono. Decido nel proseguire verso una via stretta, un piccolo vicolo. Giungo ad un giardino. Forse sono arrivato alla mia destinazione?
    Nel caso lì stesse meditando Schiazu, cercherei un modo di attirare l'attenzione, per esempio con un inchino. In caso contrario, cercherei un passante a cui chiedere informazioni, cercando di nascondere la mano nera inchiostrata.
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    [730 Einlar (#339966): n° exp (20r50)] [DENARO: 0 monete NdA DEPOSITATO: 1000 monete [+] NdA ABBIGLIAMENTO: Tunica gialla da novizio con annessa mantellina, stretta alla vita da una cintura arancione] [EV: 200, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 16 Post 13 Notte

    Il corridoio scorre, le pareti di pietra nella penombra, un tonfo ad ogni passo. Arrivo davanti ad un muro. Il corridoio è finito. "Ma allora dov'è...?" La mano sbatte contro la fronte. Sorrido. Ho sbagliato strada, per forza. La mia camera è da un'altra parte. Faccio dietrofront, i passi riecheggiano nel silenzio. L'aria è fresca, porta odore di pini e di foglie. Anche lì dentro sembra di stare all'aria aperta.
    Svolto a destra, percorro un'altra strada. Dovrebbe essere quella giusta, immagino. Di nuovo arrivo in fondo, senza trovare la stanza che cerco, contrassegnata dal mio nome. "L'avranno tolta?" penso. Ma è impossibile. Imbocco un altro corridoio. Le porte di legno sfilano davanti alla mia vista. Ad un certo punto adocchio la scritta. È penombra, non vedo bene. Mi avvicino. La mano poggia sulla porta, che cigola, aprendosi di poco. Premo un altro po'. Uno spiraglio si allarga. Osservo dentro, nel buio. Avanzo di un passo, la mano che si fionda su un comodino alla ricerca di una candela. Le dita la afferrano, qualche passo fuori e una fiamma, proveniente da una torcia infissa al muro, innesca lo stoppino. Ritorno nella camera. La luce rischiara il letto, il comodino, l'armadio. Entro dentro, la porta cigola e sbatte quando la richiudo. Mi lascio cadere sul letto. La fiamma si spegne, ritorna tutto buio, in silenzio. Solo il mio respiro regolare scandisce il tempo. Ignoro l'odore della polvere, accumulatasi col tempo. La stanchezza scende d'un colpo, sopraffacendo la fame.

    Mi stropiccio gli occhi. La luce filtra dalle imposte chiuse della finestra. È mattino. Mi stiracchio e mi alzo. Arrivo alla finestra, spalanco le imposte. Il sole mi saluta dall'alto. È mezzogiorno passato. Devo aver dormito molto più a lungo del normale.
    Non mi sorprendo che nessuno sia venuto a cercarmi.
    Spalanco l'armadio, tossisco alla nuvola di polvere che fuoriesce. Sarà una lunga giornata. La vita normale riprende, dopo tanto tempo. Sospiro. Un'ora dopo cammino per i corridoi, per uscire e salutare i maestri, dopo tanto tempo. Ma anche per un'altra cosa. Sono curioso di sapere come è finita la faccenda di Riku.
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    [680 Einlar (#339966): n° exp (17r50)] [DENARO: 0 monete NdA DEPOSITATO: 1000 monete [+] NdA ABBIGLIAMENTO: Tunica gialla da novizio con annessa mantellina, stretta alla vita da una cintura arancione] [EV: 200, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 16 Post 12 Tramonto inoltrato

    Riku compare all'improvviso nella penombra. Inizio a camminare, senza dire niente. "Le stanze sono di qua" Il pensiero si ferma nella mia mente e non fa in tempo a tramutarsi in parole. Sbadiglio, cercando di soffocare il rumore con la mano vicino alla bocca. Continuo a percorrere le strade, la presenza del signore del fuoco dietro di me, percepibile dai passi o da un breve scorcio ad ogni svolta. "Non dovrebbe mancare molto al tempio" Faccio in tempo a pensare e mi ritrovo davanti ad una porta di legno. Poggio la mano su di essa, passando le dita sulle imperfezioni, sui nodi, sulla superficie raschiata e temprata da pioggia, neve e ghiaccio. Una leggera pressione, un sottile cigolio e uno spiraglio di luce si affaccia al mondo esterno. Il polso spinge ancora, la porta si apre. Sono dentro.
    Muovo qualche passo. Un sorriso amaro si dipinge sul mio volto. Dopo tanto tempo...
    Trascorrono alcuni istanti prima di percepire di nuovo la presenza di Riku dietro di me. Da quando ha parlato col monaco Schiazu sembra insolitamente diverso. Una nuova aria orbita attorno a lui. È signore del fuoco e penso che ciò sia normale. Eppure un cambiamento sembra esserci. Nei movimenti, negli occhi. Distolgo lo sguardo dal suo volto. Non mi dovrei perdere in questi pensieri quando c'è un problema concreto da risolvere. Dove alloggerà Riku?
    "N-non so bene dove potreste dormire, immagino in una delle stanze libere di monaci partiti e non ancora tornati." Esito un istante. "Dovreste chiedere ad uno dei monaci più anziani."
    Ho detto tutto. Sento uno strano richiamo provenire dalla mia stanza. La voglia di rivederla è così tanta che faccio cenno di andarmene. Se non venissi fermato mi dirigerei verso la mia camera, dove mangerei qualcosa e dormirei, in caso contrario proverei a risolvere le questioni che mi vengono poste, non senza un certo rammarico.

    Scusate il ritardo :D
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    [630 Einlar (#339966): n° exp (17r50)] [DENARO: 0 monete NdA DEPOSITATO: 1000 monete [+] NdA ABBIGLIAMENTO: Tunica gialla da novizio con annessa mantellina, stretta alla vita da una cintura arancione] [EV: 200, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 16 Post 11 Tramonto inoltrato

    "Vai pure ragazzo". Mi allontano dalla piazza, sento che la discussione riprende. Sta parlando Riku. Qualche passo più in là, un vicolo porta ad un'altra via, diretta alla parte più interna del tempio. Svolto a destra, sono nella stradicciola. Riesco ancora a sentire le frasi del discorso. Il piede gira verso la parete di roccia che ho alla mia destra, mi fermo. L'orecchio teso.
    "come un portatore di morte, ma la morte non è altro che l'altra faccia della medaglia della vita; voi stessi usate il fuoco per riscaldarvi e illuminare il vostro tempio". È ancora Riku a parlare. La sua voce si perde in una lunga introduzione, per poi esprimere cortesemente la sua richiesta. Un attimo di silenzio, trattengo il respiro. Inizia a parlare Schiazu. "tuttavia, non sarò io a prendere decisioni in merito. Il consiglio dei monaci del tempio si esprimerà al riguardo. Il come ed il quando, lo saprete a tempo debito."
    Riprendo a respirare. La risposta è incerta, ma forse il piano di Riku funzionerà. Rimango fermo qualche istante. Il crepuscolo è finito, inizia la notte.
    La voce di Schiazu si alza all'improvviso. "Ed ora, vi prego di lasciarvi accompagnare dal vostro giovane amico in un alloggio opportuno per questa notte" "Ma come!? Come ha fatto a capire che sono qui?"
    Forse sta solo azzardando un'ipotesi. Non ho mai sbirciato, non capisco come abbia fatto a vedermi. Mi accorgo solo ora di una pozzanghera sul viale, nel quale è riflessa esattamente la mia immagine. Faccio un passo a destra per scomparire dalla visuale del monaco anziano. La mano sbatte contro la faccia. "Come ho fatto a farmi scoprire così?"
    Sento alcuni passi avvicinarsi. "Meglio sbrigarsi"
    Tonfi sordi sulla strada di pietra, penombra. Mi allontano dalla piazza. Raggiungo la fine del vicolo, che sbuca in un'altra strada, più grande. Mi ricordo solo in quel momento che Schiazu mi ha detto di accompagnare Riku. Così, mi fermo e aspetto. Sbadiglio, forse per la fame o per la stanchezza.

    Fa niente Sil :)
    Chiedo scusa io, invece, per il post misero, non sapevo proprio che scrivere!
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    [580 Einlar (#339966): n° exp (10r20)] [DENARO: 0 monete NdA DEPOSITATO: 1000 monete [+] NdA ABBIGLIAMENTO: Tunica gialla da novizio con annessa mantellina, stretta alla vita da una cintura arancione] [EV: 200, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 16 Post 10 Tramonto inoltrato

    Rabbrividisco. Il freddo della sera inizia a giungere, i riflessi rosacei si affievoliscono. Un chiarore, coperto a metà da una torre, occupa l'Ovest, mentre il cielo si tinge di blu scuro.
    La reazione di Schiazu è tranquilla. Chissà cosa mi sarebbe potuto succedere per quello che ho detto! Il calore della mano di Riku raggiunge la mia spalla, seguito dalla sua voce. Pronuncia parole di presentazione, per poi chinare il capo, in segno di rispetto.
    Il consiglio dell'ex signore del fuoco è quello di cenare e riposarmi. Ma come posso farlo, in questo momento critico? La curiosità mi spinge a restare, ma non credo di poter convincere Schiazu a farmi rimanere fuori oltre il tramonto. Probabilmente, non ad ascoltare quella conversazione. Il mio compito è già stato svolto, la missione è terminata, è ora di tornare alla vita normale di tutti i giorni, finalmente. Eppure, qualcosa mi dice che il mio ruolo non è ancora finito. Semplice curiosità? O forse stupidità? Non ne ho idea.
    La brezza soffia, facendo oscillare la tunica da nomade. Non credo di poter rimanere a lungo lì, fermo, immobile.
    "Monaco Schiazu, scusatemi, non credo di poter stare altro tempo qui. Vi chiedo il permesso di andare." dico. Accenno un piccolo inchino, in segno di saluto. Dopodiché, aspetto la risposta: in caso affermativo tento di allontanarmi per poi nascondermi poco più in là, per ascoltare la conversazione, badando a non farmi notare.
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    [560 Einlar (#339966): n° exp (15r50)] [DENARO: 0 monete NdA DEPOSITATO: 1000 monete [+] NdA ABBIGLIAMENTO: Tunica gialla da novizio con annessa mantellina, stretta alla vita da una cintura arancione] [EV: 200, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 16 Post 9 Tramonto inoltrato

    La luce rossiccia sta sprofondando al di sotto dell'orizzonte. Qualche riflesso roseo dalle torri, penombra nel resto del paesaggio.
    Nella piazza alcuni rumori si susseguono regolari e placidi, i passi di una persona.
    "Bentornato ragazzo" dice la voce. Il monaco Schiazu è davanti a me. Ne posso osservare gli occhi, le pupille fisse, le folte sopracciglia bianche, la lunga barba, da un lato chiara e dall'altro nera.
    La voce, pacata e tranquilla. Per un attimo mi sembra di rivedere il sole alto nel cielo, le montagne totalmente bianche e splendenti, il paesaggio di molti anni prima. Sbatto le palpebre e accenno un piccolo inchino, nello stile dei nomadi dell'aria.
    Le palpebre del monaco anziano si aggrottano, le pupille fissano un altra persona. Mi volto. Il viso di Riku spunta dalla penombra, il capo chino, una mano stretta a pungo e l'altra aperta, congiunte a formulare il saluto della Nazione del Fuoco.
    "Cosa sei venuto a fare in questo luogo sacro?!" Schiazu alza la voce di scatto. Indietreggio di un passo, sorpreso dalla reazione del monaco, fino ad un momento prima tranquillo. Osservo di nuovo Schiazu, che attende la risposta dell'interlocutore. Passo a Riku, che ha appena terminato il saluto.
    La vedo molto male. Quasi senza accorgermene, formulo la frase da dire. La pesante stanchezza per il viaggio, unita alla felicità del ritorno e alla fame derivante dal digiuno, evidentemente, hanno alterato la mia indole.
    "Monaco Schiazu, vi prego di non arrabbiarvi. La necessità che ha spinto Riku qui è frutto di una lunga storia."
    Improvvisamente mi rendo conto di aver pronunciato così, apertamente, nella piazza del tempio, il nome delll'ex-signore del fuoco. Esito, attendendo una risposta. Lancio uno sguardo prima a Schiazu e poi a Riku. Cosa succederà ora?
    E mentre il crepuscolo si avvicina al termine sento la stanchezza raggiungermi. Sbadiglio, ma resto fermo, a guardare la scena.
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    [510 Einlar (#339966): n° exp (12r20)] [DENARO: 0 monete NdA DEPOSITATO: 1000 monete [+] NdA ABBIGLIAMENTO: Tunica gialla da novizio con annessa mantellina, stretta alla vita da una cintura arancione] [EV: 200, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: aliante]

    ANNO 1, MESE 10, GIORNO 16 Post 8 Tramonto inoltrato

    La montagna diventa più grande. I crinali bianchi di neve, le punte delle torri che spuntano dalla nuda roccia. Vento continua a volare, il mio vestito vibra, sospinto dall'aria. "L'ultimo sforzo amico, siamo a casa!" Un flebile suono soffocato dal vento. La coda del bisonte si solleva e batte un colpo. L'aria diventa più veloce, la mia testa tocca il pelo dell'animale. Mi rialzo. Le torri si ergono sempre più sulla roccia, ritornando allo scoperto, rossicce costruzioni illuminate da Ovest.
    Compaiono i palazzi, le finestre, la base del tempio. Un tonfo sordo. Le sei zampe di Vento toccano terra. Salto giù, poggio una mano sull'umido e freddo terreno. La terra di casa. Mi rialzo, lo sguardo diretto alle torri, con le loro finestre. Un ritmico rumore mi raggiunge. Mi guardo intorno, incerto, per poi accorgermi del forte battito del cuore. "Finalmente a casa!"
    Allungo un passo verso l'entrata del tempio. Alcune voci provengono da dentro. La mia gente mi attende. Mi fa un certo effetto ritornare. L'entrata si avvicina, le voci diventano più chiare. La porta passa alle mie spalle. Nella rossiccia luce del tramonto il Tempio del Nord mi accoglie.
    Mi volto per controllare la presenza di Riku. Mi ero quasi dimenticato di lui e della missione. "La missione, certo"
    A rapidi passi mi dirigo verso il giardino del monaco anziano, dove egli soleva meditare. La strada è quasi deserta, le voci di prima sono scomparse. Una stella è comparsa sopra la mia testa, segno della notte imminente.
    Faccio cenno a Riku di seguirmi. Imbocco una strada nella penombra. Più avanti, una gradinata conduce al giardino.
    "Monaco Schiazu?"
9 replies since 5/9/2011
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