nomadi in fuga

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  1. Silian
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    MESE 2, GIORNO 10, POST 3, pomeriggio

    [exp 1800 DÉSEFA #0082C3 (30r100)] [DENARO: 200 Mo RdT; DEPOSITATO: 800 Mo RdT ABBIGLIAMENTO: tunica lunga gialla, cintura arancione] [EV: 770, ABILITA': // ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    “Sai Seffa, in realtà mi sono sempre chiesta una cosa, a proposito... voglio dire... noi per tradizione ci rasiamo i capelli... sì, beh, non tutti..." A quelle parole Désefa ebbe un sussulto.
    “LO SAPEVO”.
    Sorvolò letteralmente sul suo nuovo nomignolo…lanciandosi nel vuoto ancora prima che l’altra finisse di parlare. MAI. Mai l’avrebbero costretta a radersi in quel modo ridicolo! Neanche si era curata di pensare alle correnti ascensionali.
    E se ne pentì subito.
    Cento metri di caduta libera con avvitamento. Lo stomaco le arrivò in bocca. Non riusciva neanche a pensare.
    Poi uno schiocco ed un cigolio pauroso delle giunture dell’aliante, una corrente calda frenava lo stallo e la trascinava con impeto verso l’alto. Farfalle nello stomaco. La ragazza si sentì sopraffatta dalla violenza del vento, mentre l’emozione della caduta e dell’ascensione si riversava con un grido selvaggio dalla sua bocca spalancata! Al diavolo la Nazione del Fuoco! Si sentiva così viva, così libera…Già aveva dimenticato di essere stata sul punto di sfracellarsi, si avvitò elegantemente come una foca leone nell’acqua assecondando la corrente d’aria.
    All’improvviso si rivelò la sagoma del tempio da dietro un costone di roccia. Hum…Ma dove erano andate a finire?
    Le aveva perse completamente di vista. Inclinò l’aliante per farlo virare mentre la membrana di stoffa vibrava forte contro il vento che la forzava in un’altra direzione. “Ma dove diavolo si sono cacciate…” borbottò la ragazza. Che l’avessero lasciata da sola? Era per la questione dei capelli? Bah…mentre completava il primo giro di ricognizione della parte inferiore del tempio Désefa si spremeva le meningi. L’astinenza da birra non l’aiutava di certo a pensare.
    Forse…si, l’ipotesi dei capelli restava la più plausibile, si, ma…boh…stupida coscienza! Si sorprese ad essere dispiaciuta all’idea di averle offese. Che cosa assurda. Ma era vera. Anche se non le era chiaro COSA con esattezza non andasse bene aveva percepito chiaramente qualcosa di negativo nell’aria. Si, perché a fare la strafottente sei brava ma poi rimani sola. Perché c’è chi non se la prende, chi se la prende e non dice niente e chi se la prende e cerca di ammazzarti. E alla fine, insomma, quelle due non è che avessero qualcosa di male, no. Sbuffò leggermente contrita. Meglio mettere le cose in chiaro. Sempre che le avesse trovate. Secondo giro di perlustrazione.
    Diamine. Cominciava a perdere la pazienza.

    "Beh, se se la prendono per così poco allora se ne andassero a…TROVATE!" Fece una paurosa virata, fiondandosi a picco verso la stalla. La corrente cambiò all’ultimo secondo.
    Ops…Beh, l’apertura nel muro dove sarebbe dovuta atterrare si trovava ameno due metri a sinistra di dove andò a schiantarsi, frantumando la parete di legno marcio per finire dritta dritta in un mucchio di vecchio mangime per bisonti. Attutì il colpo al’ultimo secondo usando il dominio…nuvola di foraggio guasto e schegge di legno da tutte le parti…Puah…sputacchiò in giro la robaccia che le si era infilata in bocca e contemplò la distruzione che aveva provocato. Che disastro…
    Scoppiò in una sonora risata rotolando fuori dall’immondizia poi si alzò dandosi vigorose manate sulla tunica per ripulirsi. Si voltò verso le altre due, smettendo per un attimo di ridere e fissandole con aria dubbiosa, inclinando la testa. Abbandonò per l’occasione la sua aria strafottente, questa era una cosa importante. Si piazzò davanti a loro con i pugni chiusi piantati sui fianchi. “Beh sentite…mi sa che siamo partite col piede sbagliato. Insomma…di solito quelli a cui faccio battute cercano di uccidermi, anche mia sorella mi ha quasi bruciata viva. E voi non avete fatto niente del genere. Siete a posto, ecco tutto. Quindi, se c’è qualcosa che non va, beh… non riusciva a cavarsi le parole giuste di bocca: in quella vasca di squali che era Ba Sing Se mostrare poco meno che aver ragione era un SUICIDIO. Sbuffò incerta. Stava facendo la cosa giusta? Alla fine aveva fatto bene a fidarsi del nonno, forse sarebbe stato bene fare lo stesso con loro. Arricciò il naso. Insomma, se ho detto qualcosa di sbagliato… possiamo ricominciare da capo? chiese finalmente con un’ aria innocente dipinta sui lineamenti acerbi. Poi fece un salto, ricordandosi di un dettaglio fondamentale: ”Mettiamo le cose in chiaro però: QUESTI QUI non si toccano! Sillabò con aria imperiosa alle altre due, afferrandosi due grosse ciocche di capelli neri con i pugni. Affare fatto?
     
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40 replies since 19/5/2011, 18:08   650 views
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