nomadi in fuga

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  1. Silian
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    MESE 2, GIORNO 10, POST 4, pomeriggio

    [exp 1900 DÉSEFA #0082C3 (30r100)] [DENARO: 200 Mo RdT; DEPOSITATO: 800 Mo RdT ABBIGLIAMENTO: tunica lunga gialla, cintura arancione] [EV: 770, ABILITA': // ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    in effetti non è male come acconciatura, forse un po' maleodorante, ma ho visto di peggio Désefa squadrò l’altra, poi si mise una ciocca di capelli davanti agli occhi…per poi iniziare freneticamente a sfregarsi la testa per togliere di mezzo quelle schifezze. Risultato…una specie di covone di paglia. Pulita però. Abbastanza…Tranquilla, non abbiamo mai avuto intenzione di rasarti la testa a tradimento
    Proprio quello che voleva sentire! Concesse un sorrisetto soddisfatto alle due colleghe. Poi spiegò Io vengo da Ba Sing Se, non da un tempio. Mi ha portato qui mio nonno, è un monaco anche lui…penso che non si aspettasse visite da parte di quelli là indicò il soffitto alludendo ai dirigibili. E che sarebbe questa Hangin? Il nonno mi ha presentato solo Chady… Non che avesse intenzione di raccontare tutta la sua vita, ma si interruppe lo stesso a causa dello stesso rombo che aveva fatto bloccare le altre due.
    Liang era subito scattata in avanti a controllare.
    Aeronavi. Chissà se a bordo di quel coso c’è LEI…
    vide Liang e Vimala avviarsi verso una scaletta malconcia ma lei indugiò qualche secondo in più. Una forza misteriosa le chiedeva a gran voce di aspettare, si, doveva assolutamente vedere chi c’era a bordo del pallone…se si fosse fatta vedere l’avrebbero catturata di sicuro. Sarebbe stato perfetto. L’avrebbero portata dritta dritta dal capo. Poi vide le altre allontanarsi. Una stretta allo stomaco. Non si era mai preoccupata particolarmente di altre persone fuorché di sé stessa. A parte Kratos, ma era stata un’eccezione. Qualcosa le diceva che alle altre, invece, essere prese prigioniere non avrebbe fatto molto piacere. E non era neanche detto che li facessero, i prigionieri.
    Se Iris aveva cercato di colpirla così, a sangue freddo, non c’era motivo per cui i suoi scagnozzi non potessero fare altrettanto. Meglio non rischiare. Per ora.

    Così vicina…sbuffò e seguì riluttante le altre due ma senza toccare con un solo dito la scala: si accucciò come un camaleopardo spiccando un gran salto, aiutata dal dominio. Passò a volo radente sopra gli scalini fradici ed atterrò silenziosamente al livello superiore.
    L’odore di umidità era fortissimo di sopra, non le piaceva affatto quel posto, stava per venire giù tutto. E non sarebbe stato bello stare là dentro, quando fosse accaduto. Seguiva le altre camminando su mani e piedi. I capelli le strusciavano a terra, raccogliendo di nuovo della polvere di intonaco franata dalle pareti. Si appiattiva contro il pavimento umido. Quel soffitto così basso le dava l’impressione di soffocare. Non conosceva il tempio, era meglio seguire le altre a distanza. Memorizzò accuratamente il percorso: al primo segno di pericolo almeno avrebbe saputo dove scappare. Altra rampa di scale, le altre stavano salendo. Lei si fermò in fondo, aspettando il via libera.

    Che non venne. Vide Liang bloccarsi all’ingresso della stanza, con aria preoccupata, e si acquattò rigida sul posto.
    Due voci maschili. Entrambe volarono giù dalle scale mentre Vimala abbracciava l’altra…Désefa si guardò nervosamente indietro, pronta ad individuare la via di fuga più diretta. Ricordava ALLA PERFEZIONE l’ultima palla di fuoco che aveva incassato. E non intendeva ripetere l’esperienza. Le era passata anche la voglia di birra! Li hai sentiti? Avevano bisogno di aiuto: perché non andiamo a vedere se possiamo dar loro una mano? Poi magari per ringraziarci ci offriranno un po' di birra e qualche provvista. Désefa scoccò a Vimala uno sguardo incredulo.
    No.
    Non può averlo detto.
    Si, e magari ci beviamo un tè insieme! esclamò a voce bassa con tono canzonatorio ma dentro di sé aveva davvero poco da ridere. Erano veramente in trappola? Lei ODIAVA sentirsi con le spalle al muro.

    Dentro di sé qualcosa si ribellò furiosamente: DOVEVA esserci un modo per venirne fuori.
    Se ce ne sono due qui allora di sopra è anche peggio. Ma noi siamo in vantaggio. Voi conoscete il vostro tempio, no? Loro invece sono in terra straniera. E fanno un sacco di dannatissimo rumore perché non sanno che siamo qui. Possiamo anticiparli. Bisogna di capire cosa fanno e dove vanno. E male che vada ci sono sempre le finestre. Nel bosco non ci troveranno mai! spiegò a voce bassa e concitata, tenendo nervosamente d’occhio la porta in cima alle scale ed insieme l’uscita alle sue spalle.
     
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40 replies since 19/5/2011, 18:08   650 views
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