nomadi in fuga

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  1. Hachiky"myfairytales
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    MESE 2, GIORNO 10, POST 5, pomeriggio

    (#0000FB) EXP 7990 (35r100)][DENARO: 300m ABBIGLIAMENTO: giacchetta a maniche corte marrone e nera, pantaloni marroni al ginocchio, stivaletti marroni ][EV: 800, ABILITA': vento di saggezza ARMATURA: //, ARMI: aliante (on)]


    A quanto pareva aveva trovato delle nomadi irresponsabili almeno quanto lei. “Siamo d’accordo, allora: al mio tre corriamo sulla soglia della stanza e senza farci notare colpiamo la zona centrale del soffitto tutte e tre insieme. Poi faremo tutto come ho detto prima”. guardò Vimala, intenta a canticchiare qualcosa a bassa voce e, presagendo un grosso pericolo, le posò una mano su un braccio e, con il tono più affettuoso che riuscì a trovare, le disse: “Vima, tu starai vicino a me, vuoi?” L’altra la guardò sorpresa ma poi sorrise contenta. ”Certo Lily, non c’è problema, staremo benissimo insieme. Chiedendosi cosa volesse dire esattamente con ‘stare benissimo’ si infilò l’aliante nella staffa di cuoio che aveva appeso alla schiena, prese per mano la ragazza e salì piano le scale, avvicinandosi con cautela alla porta; come sospettava, i due erano ancora all’interno e a giudicare dai loro discorsi ne avrebbero avuto ancora per molto. ”Uno…” uno dei due soldati aveva appena trascinato giù dalle scale degli altri barili di gelatina. Liang, con sgomento, si rese conto che in quel deposito improvvisato potevano esserci anche delle vere e proprie bombe, nel qual caso far crollare il soffitto poteva essere molto più che dannoso… Ma di sicuro anche loro avevano pensato a un simile rischio, non potevano essere così stupidi. “Due…” Non avevano scelta, dovevano rischiare. “Guarda un po’ qua, non ti sembra che questa gelatina abbia qualcosa che non va? Dev’essersi rovinata, è troppo liquida…” “Dove?” non poteva vederli, ma probabilmente erano chini sul barile in questione: era il momento giusto. “Tre!” sibilò concitata, e subito scattò appena dentro la stanza, dietro delle casse impialte, tirandosi dietro Vimala, la mano destra già alzata in direzione del soffitto, la grossa sfera d’aria da usare come proiettile in equilibrio nel palmo. La scagliò contro il punto centrale del soffitto, dove la struttura era maggiormente danneggiata, e Vimala la imitò con una grossa colonna d’aria. I due soldati non ebbero il tempo di accorgersi di nulla: quasi metà del soffitto crollò loro addosso all’improvviso, sollevando una nube di polvere che li sommerse completamente. Liang soffiò ancora polvere nella loro direzione mentre saltava oltre le casse e correva sulle scale, saltando agilmente le macerie insieme a Vimala e percorrendo di volata i gradini. Le sue nomadi si fermarono accanto alla grande finestra laterale, come stabilito e rimasero in ascolto, Vimala con l’aria più svagata del mondo, Liang con il cuore in gola. Aspettarono quasi due minuti lì in piedi, mentre dabbasso si sentivano i lamenti dei due soldati, forse feriti o intrappolati tra le macerie. “Lily, credo che si siano fatti male. Non dovremmo andare a vedere come stanno?” chiese preoccupata Vimala, quasi in risposta ai suoi pensieri. “Se ci prendono ci faremo molto più male noi, te lo assicuro.” le rispose la giovane monaca in tono stanco, chiedendosi come avesse fatto quella tizia a scampare all’attacco al Tempio dell’Est. Tese ancora l’orecchio, ma dal piano superiore non si sentiva nessun rumore, di nessun tipo. “Se ci fosse stato qualcuno sarebbe venuto giù. Non ci sono soldati qui, e se ci sono non sono vicini.” tirò un mezzo sospiro di sollievo e avanzò con cautela lungo le scale e poi dentro la stanza al piano superiore. Anche quella, più luminosa della precedente per via delle grandi finestre, era stata usata come deposito (provvisorio a giudicare dal disordine), ma fortunatamente era deserta. “E ora dove si va?” chiese Vimala. Infatti nella stanza c’erano due uscite: una portava ad altre scale come le precedenti (del resto gli edifici di quel Tempio erano strutturati proprio così, a livelli) che portavano ad una sorta di pianerottolo da cui di dipartivano due corridoi in salita; l’altra, chiusa da una porta, conduceva ad un corridoio aereo coperto di solito inutilizzato perché molto stretto, tanto che quando Liang e le sue amiche si trovavano a passare di là potevano attraversarlo solo una per volta, nonostante fossero delle bambine. Perché qualcuno avesse sentito il bisogno di costruire qualcosa del genere era un mistero, ma lei e le altre giovani dominatrici dell’aria lo trovavano molto divertente. Liang indicò la porta. “Prendiamo questa.” in un corridoio del genere non avrebbero avuto scampo se attaccate ma di sicuro era già stato controllato dopo l’invasione del Tempio ed era improbabile che qualcuno lo stesse controllando. Si avvicinò fiduciosa alla porta e la tirò verso di sé ma quella non si mosse di un centimetro. Provò più volte ma ottenne il risultato. Vimala si avvicinò e diede un’occhiata alla serratura. “Si direbbe che qualcuno abbia fatto fondere la serratura!” Liang si lasciò sfuggire un’imprecazione.
     
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40 replies since 19/5/2011, 18:08   650 views
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