nomadi in fuga

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  1. Silian
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    MESE 2, GIORNO 10, POST 5, pomeriggio

    [exp 2480 DÉSEFA #0082C3 (25r80x2) + exp mod] [DENARO: 200 Mo RdT; DEPOSITATO: 800 Mo RdT ABBIGLIAMENTO: tunica lunga gialla, cintura arancione] [EV: 770, ABILITA': // ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    Dés si accodò alle altre mentre sgattaiolavano su per le scale. Meraviglioso…aveva dimenticato completamente quella sensazione.
    Adrenalina.
    Purissima adrenalina.
    Il cuore batteva veloce, si divertiva a controllare il respiro per non fare il minimo rumore, poggiava mani e piedi con cautela al suolo per non far sfuggire neanche uno scricchiolio. Era come essere tornate a casa. Come quando al mercato si avvicinava ad una delle bancarelle per…servirsi…indisturbata, senza avere alle calcagna il negoziante inferocito. La stessa sensazione che provavano gli animali da preda nell’appropinquarsi alla vittima ignara…

    Uno… Dés si immobilizzò, ascoltando i battiti del suo cuore rimbombarle nelle orecchie…era l’unico suono che percepiva oltre la voce di Liang Due… non aveva più la benché minima traccia di paura, si accucciò pronta a balzare in avanti, i muscoli flessi, carica come una molla Tre! Dés non aspettava altro…abbatté l’aliante con un movimento semicircolare dall’alto in basso, generando un’onda d’urto mai potente come quelle delle sue colleghe ma pur sempre efficace…BA BUM!!!

    Il soffitto crollò di schianto. Nuvola di polvere. Dappertutto. Represse un grido di vittoria, scattando alle calcagna delle due, fece una piroetta a mezz’aria, aprì l’aliante e lo sventolò a mo’ di ventaglio. La polvere aumentò vertiginosamente. Sghignazzava e tossicchiava per la polvere, svolazzò dietro le sue compagne, zigzagò tra i detriti e si infilò accanto alle altre visino alla finestra. Aspettava che il cuore rallentasse la sua corsa selvaggia. L’antico ghigno si disegnò sulla sua faccia, mentre ascoltava, non eccessivamente preoccupata per la loro sorte, i lamenti dei soldati là sotto.
    Se l’erano andata a cercare.
    Di brutto.
    Osservò Liang, era tesa in ascolto ma non si sentiva niente. Via libera? Cosa stavano aspettando, che chiamassero i rinforzi delle aeronavi? No, era ora, Liang si avviò decisa verso una porta. Che non aveva intenzione di farle passare. MALEDIZIONE. Désefa fissò con un leggero astio quella stupida asse di legno. Resisteva a tutti i tentativi di essere aperta. Anche questa ci mancava…si avvicinò con aria truce alla porta, fissandola biecamente…se era fusa la serratura era inutile cercare di forzarla…peccato. Lei era sempre stata brava a…convincere… le porte chiuse ad aprirsi…Passò le dita sui vecchi cardini che la tenevano in piedi. L’angolo sinistro della sua bocca si arricciò verso l’alto. Vecchi cardini. Vecchi. Eh Si.

    Agguantò il suo bastone, lo puntò in basso contro il cardine superiore e con tutte le sue forze diede uno spintone verso l’alto. Niente. Imprecò tra i denti. Vecchi e stupidi cardini. Prese ancora fiato, di nuovo provò con un altro strattone. Niente. Digrignò i denti. Iniziò a sudare. Stupida porta!!! Di nuovo…Scricchiolio…non mollò la presa…si voltò col viso arrossato dallo sforzo Zuccherini…me la date una mano si o no?!
     
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40 replies since 19/5/2011, 18:08   650 views
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