Rotta verso il Tempio

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  1. @Les
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    MESE 10, GIORNO 7, POST 16 (ago), notte fonda

    [(#FF007F) EXP 151.790 (30r100x2)][DENARO: 1500 mo (gioielli) + 4700 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: tunica rosso scuro, lunga fino ai piedi, fascia dorata in vita, capelli raccolti con l'acconciatura tradizionale e fermati dalla corona][EV: 650, ABILITA': fiamme blu, controllo dell'attacco B ARMATURA: D1 (off), ARMI: pugnale (off)]



    Iris sgranocchiò un non meglio precisabile pezzo di verdura fritta mentre la nave ondeggiava lentamente, facendola andare su e poi giù e poi di nuovo su... quel movimento conciliava il sonno, ma non aiutava particolarmente chi soffriva il mal di mare, come Iris in quel momento: non le era mai successo prima, doveva essere colpa dell'incidente di tre giorni prima, evidentemente non si era ancora ripresa del tutto. Lasciò ricadere la strisciolina di verdura nel piatto. Le era completamente passata la fame. Aveva deciso di cenare da sola, nella sua cabina. Non aveva molto di cui discutere, in ogni caso. Ozun si trovava ora a bordo della sua nave, avrebbe seguito una rotta differente come qualsiasi manuale di tattica militare suggeriva: nel caso in cui una delle due navi fosse stata attaccata ci sarebbe stato comunque qualcuno in grado di portare a termine la missione. Era più una tradizione che altro in realtà. Iris dubitava seriamente che qualcuno avesse potuto prevedere il loro arrivo, né tantomeno che esistesse qualcuno abbastanza folle da attaccarli.

    Huizhong probabilmente se ne stava rinchiuso nella sua cabina, studiando antiche mappe e piani di attacco: se c'era una cosa sorprendente di quell'uomo era il modo in cui non si rilassava un solo istante, sempre concentrato su qualcosa, su qualche dettaglio dei suoi piani. Quanto a Elanor probabilmente era già a dormire, godendosi il riposo meritato dopo una giornata di duro lavoro. Ecco, adesso cominciava davvero a sentirsi male, nonostante la sua cabina fosse stata messa di proposito al centro della nave, dove il continuo rollio si percepiva meno.

    Iris aprì la maniglia della porta che chiudeva la sua cabina, per poi richiuderla alle proprie spalle. Luci rosse illuminavano a intervalli regolari tutto il corridoio. Le due guardie ai lati della porta scattarono sull'attenti, ma la ragazza non le degnò nemmeno di uno sguardo. Aveva bisogno di un po' d'aria. Percorse svogliatamente il corridoio: in giro non c'era nessuno oltre agli uomini di guardia. Sbucò sul ponte. La falce di luna era alta in cielo e la notte scura... avrebbe preferito essere anche lei nella sua cabina a dormire. Si appoggiò al parapetto, scrutando l'acqua sotto di lei e una ventata d'aria fredda le sferzò il volto. "Vai dal medico... digli di prepararmi qualcosa per dormire" disse in direzione di una delle guardie "e portami un mantello, ho freddo" aggiunse, tornando ad osservare le onde infrangersi contro lo scafo. Stava per vomitare l'anima, se lo sentiva... e infatti successe. Riuscì appena ad afferrarsi al parapetto prima che il ponte accogliesse i resti della sua cena. Probabilmente ci sarebbe anche finita in mezzo se la sua guardia del corpo non l'avesse sorretta, allontanandola da quel macello.

    Iris si allontanò stancamente di qualche metro, poi si sedette sul pavimento metallico: "Altezza, permettete?" chiese il soldato, offrendole il mantello che ricopriva la sua uniforme. Iris non rispose, ma allungò un braccio, aspettò che l'altro le consegnasse il mantello e poi se lo mise addosso. "Me la pageranno anche per questa" gracchiò, poggiando la schiena contro il parapetto. E la parte peggiore era che non si sentiva affatto meglio... doveva lavarsi la bocca da quello schifo. Tentò di tirarsi in piedi, ma la stanchezza e i continui movimenti della nave non aiutavano per niente, così la guardia le offrì una mano. Iris lanciò un'occhiata assassina in direzione del ragazzo: se c'era qualcosa che non sopportava era essere compatita.
     
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