Rotta verso il Tempio

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  1. Silian
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    Senti un po’, ho notato che tu e Sdef mettevate sotto spoiler scene che ritenevate cruente anche se, sinceramente, a me non sembravano così terribili…visto che ogni tanto mi piace indugiare su particolari truculenti mi avvisi se me ne passo così metto tutto sotto spoiler?


    Mese 10, giorno 7, post 1, notte fonda.

    [EXP: 20.460 exp (r) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: uniforme guardie reali] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo/stiletti (8)]

    [cruento]
    Il pensiero di rischiare di dover fare del male al suo vecchio amico l’aveva fatta raggelare: si era stretta ancora di più nel mantello, anche se non faceva davvero freddo, e si era aggrappata al parapetto della nave tanto forte da far sbiancare le nocche delle mani. L’acqua dell’oceano turbinava e schiumava violentemente intorno alla chiglia dell’imbarcazione, un po’ come i pensieri e le ipotesi che si andavano agitando nella mente della guardia. Fissava i gorghi scuri con la fronte aggrottata, perdendosi in pensieri che avrebbe preferito non dover toccare mai. In fondo era sempre stata abbastanza fortunata, non era in servizio da molto tempo e non le era mai toccato di dover scendere in prima linea ed uccidere altre persone. Le avevano detto che le prime volte te le sogni di notte, per anni, poi ci fai il callo e non è più un problema quanti ne uccidi, basta che non li guardi negli occhi quando lo fai. Il solo pensiero le provocava una profonda repulsione, anzi…sapeva che avrebbe dovuto essere disgustata ma in quel momento non sentiva nulla, solo un grande freddo e un grande vuoto. Avrebbe dovuto sentirsi un mostro per questa sua apatia? Forse…erano cose che non avrebbe osato confessare neanche alla persona più fidata della terra, per paura di essere considerata…un mostro, appunto. Ed all’improvviso le balenò nella mente l’immagine di Hade steso in un lago di sangue, trafitto a morte da una freccia e con le mani strette convulsamente intorno al legno del dardo, mentre esalava il suo ultimo rantolo…Scosse con violenza la testa fino a farsi venire il capogiro, per togliersi dagli occhi quell’orrore! Aggrappata ancora più saldamente al parapetto strizzò gli occhi più volte, per assicurarsi che se ne fosse andato davvero, e che quello che aveva davanti fosse soltanto il mare nero di notte. Ci volle qualche minuto prima che i battiti del cuore rallentassero, lei nel frattempo fissava un punto imprecisato davanti a sé, senza mettere a fuoco nulla, senza pensare a nulla. Si sforzò di non permettere ai suoi pensieri di andare alla deriva, sapeva dove sarebbero tornati e non poteva tollerarlo.
    Un rumore improvviso alle sue spalle la fece sobbalzare in modo esagerato, non si era accorta di quanto fosse tesa. Si voltò di scatto: qualcuno era venuto sul ponte e la pesante porta di metallo si era richiusa con un certo fragore. Le figure furono visibili solo per poco contro la luce rossastra che proveniva da sottocoperta, poi restarono solo le loro ombre in movimento davanti alla parete esterna di metallo. Due erano più alte ed accompagnavano una figura più piccola, che andò ad afflosciarsi dopo pochi istanti contro il parapetto di metallo: si sentiva evidentemente male, uno dei due spilungoni rientrò frettolosamente sottocoperta ed alla luce improvvisa proveniente dall’interno si rivelarono alcuni tratti degli altri occupanti del ponte. Occavolo…

    Elanor si avviò a passo sempre più rapido verso i due, i tonfi sordi dei suoi piedi sul ponte di metallo erano l’unico suono nitido là fuori, dove il vento si portava via ogni rumore o voce. Era meglio per quello là se avesse fatto al meglio il suo lavoro o l’avrebbe sentita! La stanchezza, ora che cominciava ad avere una certa ansia per le condizioni del Signore del Fuoco (e non tanto di quelle fisiche quanto di quelle del suo umore), si faceva sentire almeno il triplo e sicuramente non la aiutava a mantenere la sua solita aria impassibile. Schivò all’ultimo secondo una chiazza di qualcosa sulla cui natura preferì non indagare ed apostrofò il suo sottoposto (ormai aveva riconosciuto l’uniforme) senza troppe cerimonie. Qualcuno è andato a chiamare il medico? chiese con tono secco e senza aspettare la risposta Vai subito a prendere dell’acqua, controlla che il medico arrivi all’istante…e chiama anche qualche mozzo… per sistemare questo schifo…pensò, senza terminare la frase ad alta voce. Altezza, desiderate essere riaccompagnata nella sua cabina? chiese con tono decisamente meno brusco ad Iris.

    Edited by Silian - 4/9/2011, 23:48
     
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72 replies since 28/8/2011, 14:23   705 views
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