Rotta verso il Tempio

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  1. Silian
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    MESE 10, GIORNO 8, POST 9 (sett), primo mattino

    [EXP: 21.540 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 510 NdF; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco/stiletti (8)]

    Le vibrazioni degli immensi motori immersi sott’acqua si propagavano lungo il metallo spesso della poppa della nave, e risalivano lungo le mani, i polsi e le braccia della guardia che si appoggiava al parapetto. Se non avesse tenuta ben salda la mandibola le avrebbero fatto letteralmente battere i denti. Elanor respirò a fondo l’aria salmastra e fredda del mattino. Il sole era sorto da un po’ di tempo, uno di quei giorni le sarebbe piaciuto vederlo fare capolino dalle onde perlacee del mare. Quando sorgeva era davvero luminosissimo, anche se si riusciva a fissarlo lo stesso, all’inizio, senza farsi male agli occhi. Tornò a contemplare le scie di schiuma bianca che la nave si lasciava alle spalle, quasi sperando che sbucasse uno di quegli strani animali marini che a volte accompagnavano le navi in viaggio: erano davvero grossi e somigliavano a delle foche, li usavano per trascinare i traghetti verso l’isola di Ember una volta addomesticati. Peccato che non ricordasse come si chiamavano. Avrebbe chiesto a Shizuka o ad uno degli altri, più tardi…era giunta lì’ora di andare: il cielo, da un colore grigiazzurro stava rapidamente passando al celeste, attraverso impercettibili gradazioni perlacee. Con un’ultima occhiata nostalgica al cielo il tenente si voltò e rientrò nelle viscere di metallo del suo mostro marino.

    Il corridoio stavolta era invaso dal vapore e si sentiva un forte odore di olio surriscaldato. Non era un granché, come segno…neanche il viavai di operai a torso nudo lo era, in effetti. Erano tutti a torso nudo, ricoperti di sudore e lubrificante per motori, e si affaccendavano con aria tesa e preoccupata su e giù per le scalette a pioli che portavano alla sala macchine. Il loro vociare si mischiava ai cupi rintocchi dei martelli contro il metallo. Davvero un brutto giorno per un guasto…sulla nave del Signore del Fuoco, poi! Magari era una perdita di vapore minore, la nave non sembrava aver perso potenza però, se trascurate, queste cosucce potevano sempre creare problemi nei momenti meno adatti…La ragazza attese in un angolo che la via si liberasse poi filò a tutta birra lungo lo stretto camminamento che condivideva con gli uomini al lavoro: non voleva certo creare intralcio, si levò dai piedi il più in fretta possibile. E per poco non andò a finire per terra quando, uno o due minuti dopo, inciampò malamente in qualcosa (o meglio, qualcuno) che le aveva tagliato la strada. Stupido vapore…non si vede un accidente! Brontolò tra i denti Elanor, mentre una voce stizzita sibilava improperi alla sua sinistra. Kazuya…? chiese esitante, quasi certa di aver riconosciuto la proprietaria della voce in questione. Che ci faceva lì? Si era persa sicuro…in effetti, bastava girare a sinistra nel punto sbagliato e potevi anche andare a finire nella sentina, se non stavi attento. Capo?! Oh, miseriaccia….scusa capo!! Non mi ero accorta che eri tu…rispose quella, iniziando a balbettare una serie di scuse smozzicate; venne acciuffata per la collottola e diretta nel corridoio che portava al refettorio. Era qui che volevi andare, vero? le chiese ridacchiando, mentre il viso della guardia si illuminava. Ma si! Ecco, mi sembrava che c’era qualcosa di strano…che fai capo, vieni a fare colazione pure tu? Mi sa che gli altri stanno già a mangiare…

    Sedettero al tavolo insieme ad altre sei guardie: due erano sicuramente a fare il turno di guardia ad Iris, ma ne mancavano altre due…non servì molto ad Elanor per rendersi conto di chi mancasse. Li aveva seguito il suo sguardo (come gli altri, del resto) e rispose con un’alzata di spalle alla sua occhiata eloquente. Non le piaceva affatto quella storia, non c’era verso di far amalgamare quei due al gruppo. Era ovvio, dei nobili non volevano mischiarsi alla vile plebaglia…ma che sarebbe successo se, un giorno, ci fosse stato bisogno di gioco di squadra? Non riusciva a togliersi dalla mente il timore che, in un’occasione del genere, sarebbe andato tutto terribilmente a rotoli…
     
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72 replies since 28/8/2011, 14:23   705 views
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